Roma, 31 ottobre 2025
Salute

ASL Roma 3, accordo con i medici di base per lo screening del colon retto

Nel 2024 l’adesione sul territorio è stata del 30,5%. L’obiettivo per il 2025 è raggiungere il 50% grazie al coinvolgimento dei medici di medicina generale

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 3 giorni fa - TEMPO DI LETTURA 2'

È stato firmato nella sede della ASL Roma 3, in via di Casal Bernocchi, l’accordo con i Medici di Medicina Generale (MMG) per la partecipazione, su base volontaria, al programma regionale di prevenzione oncologica per lo screening del tumore del colon retto.

Alla sottoscrizione erano presenti la direttrice generale Laura Figorilli, il vicesegretario regionale vicario della FIMMG Lazio Alberto Chiriatti, il delegato sindacale dello Snami Andrea Filabozzi, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei MMG, i corsisti di Medicina Generale e Maria Rita Noviello, direttrice degli screening oncologici della ASL Roma 3.

Obiettivo 2025: raggiungere il 50% di adesione

L’intesa punta a rafforzare l’opera di prevenzione sul territorio, ampliando la rete di collaborazione tra la ASL e i medici di base. Attualmente, la partecipazione ai programmi di screening del colon retto ha già contribuito in Italia a ridurre del 26% la mortalità legata a questa patologia.

Nel 2024 la ASL Roma 3 ha registrato un’adesione del 30,5%, superiore al dato regionale (24,4%) e la più alta mai rilevata sul territorio. L’obiettivo per il 2025 è però ancora più ambizioso: raggiungere il 50% di partecipazione, coinvolgendo circa 53mila cittadini, ovvero 25mila in più rispetto agli attuali numeri del Coordinamento Screening.

Il target di riferimento comprende donne e uomini tra i 50 e i 74 anni, residenti nel territorio della ASL Roma 3, che non abbiano ancora aderito al programma regionale di screening.

Figorilli: «Fondamentale il ruolo dei medici di famiglia»

«Il lavoro che stiamo portando avanti come ASL Roma 3 è molto importante e i risultati lo confermano – ha dichiarato la direttrice generale Laura Figorilli –. Ma non possiamo fermarci, perché il 70% degli utenti in fascia target ancora non esegue il test. Il coinvolgimento dei medici di medicina generale è di strategica importanza, grazie al loro rapporto di fiducia con la cittadinanza, che può favorire la diffusione della cultura della prevenzione e di corretti stili di vita».

Noviello: «Solo la diagnosi precoce può salvare vite»

Sulla necessità di rafforzare la diagnosi precoce è intervenuta anche la dottoressa Maria Rita Noviello, direttrice degli screening oncologici della ASL Roma 3:

«In Italia ogni 25 minuti si verifica un decesso per cancro del colon retto, circa 23mila l’anno. Non esistono terapie che possano ridurre la mortalità se la diagnosi arriva troppo tardi. La vera arma resta lo screening precoce, rivolto a una popolazione asintomatica. Solo così possiamo ridurre realmente il numero di vite spezzate da questa malattia».
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