Roma, 6 novembre 2025
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Fisioterapista in farmacia, progetto vicino al via: «Nuovo modello di cura e prevenzione»

OFI Lazio annuncia la fase finale del progetto sperimentale che integra la figura del fisioterapista nelle farmacie di Roma e del Lazio

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 9 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Il progetto del fisioterapista in farmacia è ormai «in dirittura d’arrivo». A confermarlo è Annamaria Servadio, presidente di OFI Lazio, intervenuta a Roma in occasione di Welfair 2025 – La fiera del fare Sanità. L’iniziativa, presentata lo scorso giugno durante il Congresso Regionale dell’Ordine, introduce un modello sperimentale che mira a innovare il ruolo del fisioterapista all’interno delle farmacie aderenti del Lazio.

«L’idea – ha spiegato Servadio – è quella di offrire un percorso che permetta ai cittadini di arrivare facilmente al fisioterapista, in grado di intercettare il bisogno del paziente, valutarlo e indirizzarlo verso lo specialista o il medico di base, oppure prenderlo in carico in caso di bisogno semplice». Il progetto prevede anche l’uso di un’app dedicata che consentirà ai professionisti di gestire percorsi di auto-cura e ottimizzare l’attività clinica.

Un nuovo modello integrato di riabilitazione

Secondo OFI Lazio, l’integrazione del fisioterapista nelle farmacie rappresenta un passaggio chiave per modernizzare l’approccio alla riabilitazione, senza sovrapporsi ai modelli già esistenti. «La fisioterapia si inserisce in un più ampio contenitore che è quello della riabilitazione – ha precisato Servadio – dove anche gli studi professionali e i liberi professionisti rivestono un ruolo fondamentale».

L’obiettivo è evitare conflitti tra il nuovo modello delle farmacie dei servizi e i sistemi già attivi, puntando a una figura di fisioterapista rinnovata: non solo operatore di cura, ma anche “counselor” e “intercettatore” dei bisogni di salute, capace di agire in chiave preventiva e di valutazione continua.

Accesso diretto e sostenibilità delle cure

OFI Lazio rilancia anche la proposta dell’accesso diretto in fisioterapia per i disordini muscolo-scheletrici, considerato un modello flessibile e sostenibile. «Si tratta di un sistema che evita duplicazioni di prestazioni e riduce i costi non più sostenibili», ha sottolineato Servadio, richiamando l’importanza di garantire appropriatezza e sostenibilità nel settore della riabilitazione.

Collaborazione con il Consiglio regionale del Lazio

Il tema della prossimità e della prevenzione resta centrale nella sanità del futuro. In questa direzione si inserisce anche la collaborazione di OFI Lazio con il Consiglio regionale del Lazio nell’ambito dell’iniziativa “Un Consiglio in Salute”.

«Il fisioterapista non è solo un operatore di riabilitazione, ma una figura fondamentale all’interno di un sistema integrato di salute – ha evidenziato Servadio – in grado di rispondere a un bisogno crescente di cura e riabilitazione».

Durante le tappe del progetto sono stati attivati ambulatori di screening gratuiti che hanno registrato un’ampia partecipazione. «Ringraziamo il Consiglio regionale e il presidente Antonello Aurigemma per aver reso possibile questa iniziativa – ha concluso Servadio – che ha permesso a molti cittadini di accedere più facilmente ai servizi fisioterapici».

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