Roma, 27 novembre 2025
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Riapre dopo 50 anni la Chiesa di Santa Caterina dei Funari a Roma: restauri completati

Restauro e valorizzazione riportano alla luce un gioiello rinascimentale con opere di grandi maestri. L’Asp San Michele annuncia nuovi progetti

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 18 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Riapre al pubblico dopo cinquant’anni la Chiesa di Santa Caterina dei Funari, gioiello rinascimentale nel cuore di Roma che conserva opere di Marcello Venusti, Girolamo Muziano e Annibale Carracci.

Il lavoro di restauro e valorizzazione è stato portato a compimento dall’Asp Istituto Romano San Michele in collaborazione con la Soprintendenza speciale di archeologia, belle arti e paesaggio di Roma.

Il significato della riapertura

«Oggi è una giornata importante per l’intera città di Roma. Dopo quasi cinquant’anni la chiesa di Santa Caterina riapre le sue porte grazie a un lavoro attento di ripristino e valorizzazione. Restituiamo ai fedeli un luogo di culto e alla città un luogo artistico prezioso», ha dichiarato Giovanni Libanori, presidente dell’Asp Istituto Romano San Michele.

La riapertura è stata celebrata con una messa solenne officiata da monsignor Andrea Manto, che ha ricordato il martirio di Santa Caterina e il valore della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. «La nostra preghiera si alza contro la violenza sulle donne, che è infamante e non degna di una società civile».

I restauri e le opere conservate

Il restauro ha messo in sicurezza la struttura e realizzato un nuovo impianto elettrico con climatizzazione, allarme e un sistema di illuminazione studiato per mettere in risalto le opere.

«Grazie alla Soprintendenza speciale di Roma e all’Asp San Michele che hanno permesso di rimodernare la chiesa di Santa Caterina – ha spiegato lo storico dell’arte Tommaso Strinati – un gioiello delicatissimo che conserva opere su tela, su ardesia, stucchi dorati e opere lignee di grande valore e fragilità». Le opere saranno accessibili al pubblico a partire da Natale in un nuovo allestimento.

«Qui ci sono tutti i grandi allievi di Michelangelo, c’è Annibale Carracci, c’è un tipo di pittura, quella manierista, che si conosce poco ma che non ha niente da invidiare al grande Barocco».

Presenze istituzionali e progetti futuri

Alla riapertura hanno partecipato fedeli, visitatori e rappresentanti delle istituzioni, tra cui l’assessore regionale Massimiliano Maselli.

«Siamo in un luogo di culto che rappresenta l’arte e la storia. Riaprirlo è un regalo che si fa a tutta la città. Grazie all’Asp San Michele per le cose importanti che sta facendo», ha dichiarato l’assessore. In riferimento alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Maselli ha ricordato che la Regione dispone di 48 centri antiviolenza e 18 case rifugio. All’Asp San Michele verrà aperto un nuovo centro dedicato.

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