Roma, 8 ottobre 2025
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Poli civici, il primo incontro con il sindaco: «Servono più spazi e risorse»

Catarci: «Sono luoghi in cui istituzioni, cittadinanza attiva e reti associative si incontrano e collaborano generando mutualismo, prossimità, inclusione e partecipazione»

di Titty Santoriello IndianoULTIMO AGGIORNAMENTO 9 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Servono più spazi e risorse per continuare e ampliare le attività nei territori. E' la richiesta dei rappresentanti dei Poli civici che hanno incontrato il sindaco Roberto Gualtieri a Casale Caletto, nella periferia est della Capitale: un primo momento di confronto - a cui hanno partecipato anche l’assessore alle Periferie Pino Battaglia, l’assessora al Sociale Barbara Funari e il presidente del V municipio Mauro Caliste - tra i rappresentanti istituzionali e i cittadini, le associazioni e le realtà del terzo settore che animano quotidianamente i Poli: reti locali che hanno l’obiettivo di favorire la partecipazione attiva della cittadinanza e la cura delle persone.

«Avete un ruolo fondamentale», ha detto il sindaco. Ad esempio «Roma sta creando tante opportunità di lavoro ma è fondamentale arrivare anche dove il lavoro non arriva ecco perché il vostro impegno di facilitazione è molto importante». «Capiamo insieme come aiutarvi per moltiplicare queste realtà», ha sottolineato Gualtieri.

Da San Basilio a Laurentino 38 fino ad Ostia

Nati spontaneamente a Quarticciolo e all’Esquilino, i Poli civici sono stati istituiti ufficialmente dal Campidoglio con un regolamento ad hoc, come strumenti di partecipazione della cittadinanza. Da Cinecittà a Garbatella, da Laurentino 38 a Casaletto e Pisana, da Torre Maura, Bastogi e Giustiniana, fino a San Basilio, Ostia e Acilia, Tufello e Pigneto, si occupano di aiutare chi è più in difficoltà sui temi del diritto all’abitare, dell’orientamento al lavoro e dei servizi sociali e con sportelli specifici: dalla violenza di genere, ai laboratori per bambini e ragazzi alla consulenza familiare.

Con i Poli Civici stiamo costruendo una nuova infrastruttura sociale della città”, ha dichiarato Andrea Catarci, responsabile dell’Ufficio di scopo Giubileo delle persone e partecipazione, interlocutore istituzionale dei Poli. «Sono luoghi in cui istituzioni, cittadinanza attiva e reti associative si incontrano e collaborano, generando mutualismo, prossimità, inclusione e partecipazione», ha aggiunto. «L’incontro di Casale Caletto ha rappresentato un passo importante per rafforzare questo percorso e dare continuità a un modello che contribuisce a rendere Roma più giusta, coesa e solidale», ha concluso Catarci.

Partecipazioni e servizi

Alcune attività sono comuni a tutti i poli civici, altre si declinano a seconda delle esigenze dei rispettivi territori: gli sportelli sociali offrono supporto nell’accesso ai servizi per l’abitare, la salute e la ricerca di un’occupazione. Inoltre forniscono beni di prima necessità a chi ne ha bisogno, raccogliendo l’eredità delle organizzazioni solidali nate durante la pandemia.

Contemporaneamente, promuovono iniziative di sviluppo ed economia locale, avviando a percorsi di formazione professionale e di inserimento lavorativo come accade, ad esempio a Torre Maura, una delle periferie più povere della città. Attraverso attività di formazione e informazione, i Poli monitorano i bisogni emergenti della comunità locale e offrono corsi, incontri e momenti di confronto per rafforzare le competenze civiche e sostenere lo sviluppo del territorio.

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