Roma, 22 novembre 2025
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A Villa Borghese messo a dimora il primo clone di un platano monumentale del Seicento

Per la Giornata nazionale dell’albero è stato piantumato il giovane esemplare che replica il patrimonio genetico degli storici platani orientali piantati da Scipione Borghese

di Camilla PalladinoULTIMO AGGIORNAMENTO 15 ore fa - TEMPO DI LETTURA 3'

(Foto di Camilla Palladino)

La Giornata nazionale dell’albero porta a Roma un evento inedito: nella Valle dei Platani di Villa Borghese è stato messo a dimora il primo clone di un platano monumentale del Seicento, mai radicato nel territorio capitolino. Nella stessa area recintata in cui sopravvivono 11 esemplari di Platanus orientalis, piantati agli inizi del ’600 dal Cardinale Scipione Borghese e oggi riconosciuti come alberi monumentali dal ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf).

L’iniziativa è stata possibile grazie al progetto congiunto tra il dipartimento Tutela ambientale del Campidoglio e il dipartimento di Biologia ambientale – Orto botanico – della Sapienza, avviato nel luglio 2023 per preservare il patrimonio genetico degli alberi di pregio.

Alla mattinata di venerdì 21 novembre hanno partecipato i bambini delle scuole Il Giardino Incantato e Alfieri Lante della Rovere, accompagnati dall’assessora capitolina all’Ambiente Sabrina Alfonsi, dall’assessora alla Scuola e ai Lavori pubblici del II municipio Paola Rossi, dal responsabile scientifico dell’Orto botanico Flavio Tarquini e dai tecnici del Servizio giardini. Una giornata speciale, in cui i più piccoli hanno ricevuto una lezione speciale sull’importanza degli alberi monumentali direttamente dai giardinieri comunali.

Il progetto scientifico: conservare un patrimonio secolare

Il nuovo albero è stato ottenuto con una tecnica di riproduzione agamica – dunque senza incontro tra sessi – attraverso il metodo della margotta. Si tratta del sistema più efficace per conservare intatto il patrimonio genetico degli alberi monumentali. Pasqualino Donato, detto Paco, funzionario tecnico dell’Orto botanico, ha spiegato che «abbiamo effettuato qui nella Valle dei Platani un metodo di riproduzione agamica, cioè di moltiplicazione del platano orientale per ottenere un clone della stessa specie e dello stesso genotipo, attraverso il metodo della margotta. A seconda della stagione, le radici possono nascere tra i tre e i cinque mesi al massimo».

Il clone appena piantato rappresenta il primo passo di un progetto scientifico più ampio che mira a propagare e tutelare gli esemplari storici, considerati un unicum mondiale per età, dimensioni, valore ecologico e paesaggistico.

Alfonsi: «Una rinascita che consegniamo al futuro»

Durante la cerimonia, l’assessora Alfonsi ha sottolineato il valore simbolico e ambientale della giornata: «È la giornata degli alberi e di solito facciamo tante iniziative di messe a dimora con i ragazzi. Oggi è una giornata speciale, siamo a Villa Borghese nella Valle dei Platani, che custodisce molti platani monumentali della città, infatti siamo eccezionalmente in un perimetro che è protetto con una recinzione».

Alfonsi ha ricordato il lavoro avviato un anno fa con la Sapienza: «Siamo qui perché un anno fa la Sapienza insieme al dipartimento Ambiente ha deciso di clonare uno di questi platani, un platano autoctono che vive in questi luoghi dal 1400. Anche in linea con l’articolo 9 della Costituzione abbiamo deciso di mantenerlo per le future generazioni e oggi abbiamo messo a dimora questo clone, un piccolo albero che ha tutti i geni dell’albero madre».

Gli alberi monumentali presenti in città sono oggi 65, con 23 nuovi riconoscimenti nell’ultimo aggiornamento del Masaf. Tra i nuovi riconoscimenti figurano platani, bagolari, lecci, querce, pini dell’Himalaya. «È stato riconosciuto albero monumentale - ha aggiunto - anche il grandissimo melograno che sta dentro al parco di San Sisto (sede dell'assessorato, ndr) e che ci accompagna tutti i giorni nel lavoro che stiamo facendo».

Un’importanza crescente, confermata dalle azioni di tutela: «È di poche settimane fa la passerella alle Terme di Caracalla che ci ha regalato la Fao e che permette di non avvicinarsi troppo ai platani monumentali e quindi di tutelarli anche quando facciamo le manifestazioni. Andiamo avanti sulla tutela di questi nostri grandi vecchi, perché danno una risposta alla città che non dà nessun altro albero, ma soprattutto cerchiamo di mantenerli».

I bambini e l’educazione alla natura

La mattinata è stata anche un’occasione didattica. L’assessora municipale Rossi ha sottolineato il valore educativo dell’iniziativa: «Siamo stati qui insieme all’assessora Alfonsi per la piantumazione di questa quercia clonata da altre querce che sono rare e che hanno quasi 400 anni. Per i bambini è stato importante capire che cosa significa curare la natura, non solo per noi, ma anche per chi verrà dopo di noi».

Per i più piccoli, la visita guidata nella Valle dei Platani è stata l’occasione per scoprire un patrimonio vegetale unico e per avvicinarsi alle tecniche di tutela ambientale, visto che Roma è una città in cui un terzo del territorio è coperto dal verde pubblico: oltre 340mila alberi distribuiti tra parchi, giardini e strade.

Una visione di lungo periodo

Secondo l’assessora Alfonsi, il lavoro con Sapienza rappresenta «un passo avanti nella cura di questi alberi speciali: li propaghiamo, rinnovandone il gene, in modo che possano continuare a vivere e prosperare al fianco degli alberi da cui nascono». L’obiettivo è quello di trasmettere un patrimonio vegetale antico e prezioso alle future generazioni, nel segno della sostenibilità e della salvaguardia.

Ripiantare il clone nella sua Valle sarà anche un’opportunità per approfondire la storia dei platani orientali in Italia, per studiarne le caratteristiche morfologiche ed ecologiche e per condividere le tecniche più adatte a preservarne il genoma. Una scelta scientificamente fondata, storicamente radicata e ambientalmente sostenibile, che rafforza il percorso di Roma verso una gestione più consapevole e protettiva del proprio patrimonio arboreo.

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