Roma, 4 novembre 2025
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«Osare la Pace» al Colosseo: da Roma l’appello al mondo di Papa Leone XIV insieme ai leader religiosi

Sotto l’Arco di Costantino, al Colosseo, la scorsa settimana si è svolta l’assemblea internazionale per la pace promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, intitolata «Incontro Internazionale – Osare la Pace»

di Gianluca DoderoULTIMO AGGIORNAMENTO 3 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

(Foto di Comunità Sant'Egidio)

Sotto l’Arco di Costantino, al Colosseo, la scorsa settimana si è svolta l’assemblea internazionale per la pace promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, intitolata «Incontro Internazionale – Osare la Pace».

Alla cerimonia finale ha preso parte Papa Leone XIV insieme a rappresentanti delle principali religioni del mondo, in un momento denso di significati simbolici, spirituali e politici.

Nel suo intervento, Papa Leone XIV ha pronunciato parole chiare contro ogni guerra, denunciando poi l’abuso che alcuni fanno della religione come strumento di violenza. Le sue parole hanno ridefinito la pace non come semplice assenza di conflitti, ma come impegno attivo alla riconciliazione.
All’evento hanno partecipato circa 400 delegati internazionali, con 22 forum tematici e oltre 10 000 partecipanti complessivi. Tra i presenti, rappresentanti di ortodossia, protestantesimo, islam, ebraismo, buddismo, zoroastrismo, induismo e sikhismo.

Il Papa ha anche ricordato il sessantesimo anniversario della dichiarazione Nostra Aetate, sottolineando che «le religioni, da sorelle, devono favorire che i popoli si trattino da fratelli e non da nemici».

Il Colosseo, dunque, da luogo segnato dalla violenza della storia si è trasformato ancora una volta in spazio di incontro e preghiera. La scelta del luogo vuole testimoniare che anche i segni del dolore possono diventare luoghi di riconciliazione e speranza.

Le parole di Roberto Zuccolini, portavoce della Comunità di Sant’Egidio

«La partecipazione popolare è stata molto ampia, più del previsto», ha raccontato Roberto Zuccolini a lacapitale.it.
«All’inaugurazione, alla presenza del Presidente Mattarella, c’erano tremila persone all’Auditorium, ma molte altre erano collegate da diverse parti della città e del mondo. Nei tre giorni del convegno abbiamo registrato oltre diecimila presenze nei vari forum».

Il portavoce ha sottolineato il coinvolgimento delle nuove generazioni:
«C’è una grande domanda di pace, intergenerazionale, ma soprattutto giovanile. In molti forum la maggioranza dei partecipanti erano giovani: è un segno di speranza. Le popolazioni non vogliono la guerra — lo vediamo chiaramente anche nei luoghi dove si combatte, dall’Ucraina a Gaza, fino al Sudan, dove si sta consumando una guerra sanguinosa». E ha aggiunto: «Organizziamo questi incontri internazionali per la pace a Roma — come già nel 2020, 2021 e 2022 — perché la Caput mundi da sempre si apre all’universale. È la capitale del cattolicesimo, ma anche un crocevia di popoli e culture. Non è solo la capitale d’Italia: è un luogo che parla al mondo. Roma ha ancora qualcosa da dire sul tema dell’incontro tra i popoli e resta il teatro ideale per lanciare un appello corale alla pace».

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