
«Vince il più bravo, non il più forte». Così sentenzia Giovanni Galeone, scomparso ieri e omaggiato con un minuto di silenzio a San Siro, in una delle sue celebri perle da allenatore navigato. Questa frase, forse la più allegriana di tutte, sembra racchiudere al meglio le sorti della partita di ieri sera, vinta di corto muso dal Milan sulla Roma. Ennesimo partita finita 1-0 per gli uomini di Gasperini anche se c’è l’enorme rammarico per il rigore fallito da Dybala, ipnotizzato da Maignan.
Per la prima volta dall’inizio della stagione, si vede una Roma gasperiniana a tutti gli effetti: pressione altissima, recuperi nella trequarti avversaria e tante occasioni. Una prima mezz’ora con il Milan annichilito dalle scorribande giallorosse, molto spesso finite sui piedi giusti - solitamente - di Paulo Dybala. L’argentino spreca un paio di ottimi palloni, così come poco convinti calciano El Aynaoui e Soulé.
Quando tutto sembra volgere a favore dei giallorossi, ecco che il Milan cala l’asso del «gol mangiato, gol subito». Alla prima ripartenza in campo aperto con uno straripante Rafa Leao, il Milan va in vantaggio con Pavlovic che, accompagnando l’azione come un centrale gasperiniano, chiude con un tap-in sul tocco arretrato dell’esterno portoghese. La Roma paga la propensione offensiva dei suoi centrali - Mancini e Celik al momento erano nell’area di Maignan - senza un’adeguata copertura preventiva.
Da quel momento inizia il monologo Milan. La partita cambia radicalmente, con un Milan arrembante e Leao che svernicia la fascia creando azioni pericolosissime. Miracoli di Svilar, palo fortuito di Nkunku, salvataggio sulla linea di Hermoso e incredibile gol fallito da Fofana sull’ennesima sgasata del Dieci rossonero.
I giocatori giallorossi sembrano frastornati dal contraccolpo del gol subito che gran parte del primo tempo hanno giocato a una porta sola, così anche all’inizio della seconda metà di gara continuano a subire gli attacchi di un Milan fomentato.
Col palleggio e un sistematico arretramento delle forze rossonere, la Roma riprende il pallino del gioco, ma un Milan attento concede poco e niente. A un certo punto la partita potrebbe cambiare: bella sponda di Dobvyk appena entrato manda a calciare Pellegrini che viene fermato da un fallo di Fofana al limite dell’area. Punizione incaricata all’ex capitano che colpisce lo stesso Fofana col braccio alto: rigore.
Dal dischetto uno spento Dybala, senza particolari guizzi e con diverse occasioni mancate, calcia a incrociare a mezza altezza e si fa ipnotizzare da Maignan.
Serata no per l’argentino che si fa anche male in occasione del rigore, proprio come successe contro il Lecce. Gasperini non sembra fiducioso ma spera di averlo nella ripresa dalla sosta.
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