Roma, 27 agosto 2025
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Consigliera di Latina trova sue foto online accompagnate da commenti sessisti e violenti: «Prese senza consenso, è cultura dello stupro»

La denuncia di Valeria Campagna sui social: «Un'altra piattaforma che vive violando la nostra libertà e dignità»

di Giacomo ZitoULTIMO AGGIORNAMENTO 6 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Le sue foto venivano prelevate dai social e pubblicate su un altro sito internet, senza il suo consenso, accompagnate da frasi sessiste, volgari e violente. Alla scoperta, Valeria Campagna, 27 anni, vicesegretaria del Partito Democratico del Lazio ed eletta in consiglio comunale a Latina, ha denunciato la scoperta sui social, oltre che alle autorità competenti.

«Hanno preso immagini dai miei social – ha scritto – non solo in costume, ma anche legate alla mia attività politica, accompagnandole con commenti volgari, sessisti, schifosi».

Come raccontato nel post dalla politica, i primi contenuti che la riguardavano sarebbero iniziati ad apparire già nel 2024, in cui veniva commentata l’esponente Dem con frasi esplicite e offensive. Da allora, ha spiegato Campagna, la discussione online si sarebbe aggiornata ogni volta che compariva una nuova foto.

Il contesto: dal gruppo “Mia moglie” a nuove piattaforme

La denuncia arriva a pochi giorni dalla chiusura da parte di Meta del gruppo Facebook “Mia moglie”, finito al centro delle polemiche per aver diffuso immagini di donne senza consenso e arrivato a contare circa 33mila iscritti.

Campagna ha sottolineato come quello che le è accaduto non sia «un caso isolato», ma parte di un fenomeno diffuso che «viola la libertà e la dignità delle donne», con siti che ospitano sezioni dedicate anche a figure politiche e commenti provenienti da persone della stessa città delle vittime.

«Non sono complimenti, è violenza»

La consigliera comunale ha respinto ogni tentativo di minimizzare l’accaduto. «Le molestie non sono complimenti – ha scritto –. Non riguardano la bellezza, ma il controllo, il possesso, il potere. C’è ancora chi ci colpevolizza per come ci vestiamo o per una foto in costume, ma il problema non è mai il nostro corpo».

Campagna ha definito la vicenda espressione della «cultura dello stupro, becera, vomitevole, inaccettabile», chiedendo risposte immediate: «Abbiamo bisogno di leggi applicate, di prevenzione nelle scuole, di educazione al consenso. E che gli uomini si assumano le loro responsabilità».

La reazione e la solidarietà

Il post di Campagna ha raccolto numerosi messaggi di solidarietà. Tra questi quello di Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale del Pd e consigliera regionale del Lazio, che ha espresso vicinanza alla giovane esponente Dem.

«Questi episodi non riguardano solo Valeria, ma tutte le donne che quotidianamente subiscono violenze verbali, abusi e tentativi di intimidazione nello spazio pubblico e privato», ha commentato in una nota Sara Battisti, consigliera regionale Pd del Lazio.

Campagna ha intanto confermato di aver sporto denuncia alla Polizia e ha rivolto un appello a chi si trovi in situazioni simili: «Denunciate, segnalate, non restate in silenzio. Non riguarda solo me, riguarda tutte noi e il nostro diritto di vivere libere e senza paura».

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