Da spazi dimenticati a luoghi per la cittadinanza. La giunta capitolina ha approvato giovedì 16 ottobre la delibera di rimodulazione del Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari (Pav), proposta dagli assessori all’Urbanistica Maurizio Veloccia e al Patrimonio Andrea Tobia Zevi, che porta nel patrimonio disponibile dell’amministrazione tre immobili dismessi o sottoutilizzati.
Si tratta dell’ex Mercato dei Fiori in via Trionfale (nel I municipio), dell’area con ex padiglioni scolastici di via Pomona (nel IV municipio) e dell’ex parcheggio di via Tovaglieri (nel V municipio). Il provvedimento aggiorna il Pav allegato al Documento unico di programmazione (Dup) 2025-2027 e consolida la visione del Campidoglio di una rigenerazione urbana del proprio patrimonio pubblico, non solo attraverso cessioni, ma valorizzazioni sostenibili capaci di creare luoghi vivi, utili e accessibili alla comunità.
L’ex Mercato dei Fiori, situato in via Trionfale 45, è l’elemento simbolo di questo nuovo approccio. Edificato negli anni ’60 per ospitare l’attività floricola, con circa 7.500 metri quadri su tre livelli, è chiuso dal 2022 per inagibilità. Grazie alla nuova delibera, l’immobile sarà oggetto di un percorso di riconversione funzionale, basato su partecipazione cittadina e tutela architettonica.
Attraverso il sondaggio «Seminiamo il futuro», promosso da Patrimonio capitolino e I municipio in collaborazione con Risorse per Roma, sono state raccolte oltre 4mila risposte che hanno indicato le priorità del quartiere: spazi culturali, sport, socialità. In base a queste indicazioni, almeno il 60 per cento della superficie sarà destinato a servizi alle persone, ambienti per la socialità e uso culturale, mentre fino al 40 per cento potrà ospitare piccolo commercio, artigianato di servizio e funzioni sociali.
Per tradurre queste intenzioni in realtà, l’iter previsto è strutturato in due fasi: prima un avviso esplorativo, che raccoglierà proposte di riqualificazione corredate da piano gestionale ed economico-finanziario. Successivamente un bando pubblico di concessione (fino a 50 anni) per il soggetto che si aggiudicherà il progetto dichiarato di interesse pubblico.
Accanto al Mercato dei Fiori, il piano prevede anche interventi in altri due ambiti strategici. Il primo è in via Pomona, dove gli ex padiglioni scolastici inutilizzati saranno riqualificati con un mix funzionale, comprendente almeno 50 per cento di housing sociale, assieme ad altre destinazioni d’uso escluse attività commerciali massicce, produttive o parcheggi non pertinenziali.
Il secondo è in via Tovaglieri, dove l’ex parcheggio coperto diventerà una sede per alloggi sociali in affitto calmierato o studentato per almeno metà dell’area, mentre l’altra metà potrà ospitare funzioni compatibili con il tessuto urbano circostante (residenziale, turistico o servizi). Questi interventi, oltre a offrire nuovi alloggi accessibili, arricchiranno i quartieri con servizi locali, per una rigenerazione diffusa e coordinata nei municipi.
«La delibera si inserisce nelle politiche di rigenerazione urbana che stiamo portando avanti – commenta Veloccia – per limitare il consumo di suolo, razionalizzare il patrimonio esistente, riqualificare aree degradate e completare le opere pubbliche. A questi obiettivi se ne aggiunge uno fondamentale: incrementare i servizi nei quartieri. Rigenerare immobili dismessi significa restituire spazio ai cittadini, promuovere l’economia locale e migliorare la qualità della vita».
E aggiunge Zevi: «Dopo la fase di confronto con i cittadini e la consultazione popolare, oggi parte finalmente il percorso di valorizzazione del vecchio Mercato dei Fiori. I cittadini si sono espressi in modo chiaro e anche il municipio ha indicato priorità. Il prossimo passo sarà il bando per raccogliere progetti. Intanto prosegue l’iter urbanistico e patrimoniale per approvare la variante e rimuovere gli ostacoli burocratici. Il patrimonio pubblico, se ben amministrato, è uno strumento concreto di rigenerazione urbana: permette di restituire spazi inutilizzati, attivare servizi e promuovere nuove economie nelle comunità».
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