
Alla XXIII edizione di «Alice nella Città» (15-26 ottobre 2025), il premio come Miglior Film è stato assegnato a «My Daughter’s Hair» di Hesam Farahmand. A decretare il vincitore è stata una giuria composta da 35 ragazzi tra i 16 e i 19 anni. A ritirare il riconoscimento il produttore Saeid Khaninamaghi e la giovane protagonista Ghazal Shakeri.
La motivazione sottolinea «una storia di differenze sociali e instabilità economica, in cui non esiste una morale netta e definita». L’interpretazione di Shahab Hosseini e la forza della narrazione permettono allo spettatore di immergersi «nel dramma profondo di ogni singolo personaggio».
Menzione speciale a «La piccola Amélie» di Liane-Cho Han e Maïlys Vallade per «un racconto universale e intergenerazionale, evocativo e profondamente emotivo».
Il Premio Miglior Opera Prima è stato assegnato a «Anemone» di Ronan Day-Lewis. Consegnato da Mia Benedetta dell’associazione Unita, il premio celebra «un film audace, onirico e immersivo, che dimostra una complessità e una completezza inusuali per un’esordio».
Il ritorno di Daniel Day-Lewis sul grande schermo ha contribuito a rendere l’opera un evento speciale, con un racconto che intreccia passato, trauma e redenzione.
Il Premio del Pubblico del Panorama Italia è andato a «2 cuori e 2 capanne» di Massimiliano Bruno. Protagonisti Claudia Pandolfi ed Edoardo Leo, la pellicola racconta la collisione di due mondi opposti tra corridoi scolastici e passioni travolgenti, alternando leggerezza e riflessione sui rapporti di coppia contemporanei.
Adalgisa Manfrida ha ottenuto due riconoscimenti: il Premio Rb Casting e il Premio Unita Under 35 per l’interpretazione nel film «Ultimo schiaffo» di Matteo Oleotto.
La giuria ha premiato la sua «spontaneità, controllo scenico e capacità di coniugare leggerezza e profondità». Jacopo Olmo Antinori e Sofia Acuitto hanno consegnato il riconoscimento Unita, sottolineando «l’energia contagiosa e la rottura della quarta parete».
Il Premio per il Miglior Corto Internazionale è andato a «Rage» di Fran Moreno Blanco e Santi Pujol Amat, per «la delicatezza con cui la furia si trasforma in struggente richiesta d’amore».
Il Premio Raffaella Fioretta per il miglior corto del Panorama Italia è stato assegnato a «Bratiska» di Gregorio Mattiocco, per «una scrittura consapevole e una regia attenta che ricorda il miglior cinema di Ken Loach».
«Bratiska» ha ricevuto anche il Premio Rai Cinema Channel, riconosciuto dalla giuria degli studenti Rufa.
Tra le menzioni speciali, «Astronauta» di Giorgio Giampà per «la delicatezza nel raccontare il legame padre-figlia» e «Fiori cadono» di Ludovica Galletta per «la forza evocativa dell’immagine».
Il Premio del Pubblico Onde Corte è andato a «Tempi supplementari» di Matteo Memè, mentre «Mix Estate ’83» di Cristian Vassallo ha vinto il Premio Onde Corte Academy per la capacità di intrecciare memoria e immaginazione.
«Il velo» di Cristian Patanè ha ottenuto il Premio Premiere Film per la sua forza narrativa in pochi minuti, mentre «Bagarre» di Sarah Narducci si è aggiudicato il Premio Film Impresa Under 35.
«Ciao Varsavia» di Diletta Di Nicolantonio ha conquistato il Premio Andromeda Film per «uno sguardo intimo e coraggioso sulla fragilità e la rinascita».
Infine, il Premio Notorious è andato a Lorenzo Garofalo (Miglior Soggetto di Film) e Chiara Biava (Miglior Concept di Serie), con lo sviluppo dei rispettivi progetti.
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