West Nile, seconda vittima nel Lazio: morto un uomo allo Spallanzani
- Anita Armenise
- 5 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 4 giorni fa
Il virus trasmesso dalle zanzare ha colpito ancora: l'uomo, 77 anni, era trapiantato di cuore e affetto da patologie croniche

Sale a due il bilancio delle vittime della febbre West Nile nel Lazio. Un uomo di 77 anni è morto oggi allo Spallanzani dopo aver contratto il virus. L’anziano, che viveva in provincia di Latina e aveva recentemente soggiornato a Baia Domizia, in Campania, era un paziente fragile: aveva patologie croniche pregresse e aveva subito un trapianto cardiaco.
Si tratta del secondo decesso causato dalla West Nile in Italia nel 2025, dopo quello di una donna di 82 anni avvenuto la scorsa settimana a Fondi, sempre in provincia di Latina. Entrambi i casi confermano come la malattia, spesso poco sintomatica nella maggioranza della popolazione, possa diventare estremamente pericolosa per le persone con un sistema immunitario compromesso.
Un virus noto ma sempre più diffuso
Il virus West Nile, identificato per la prima volta in Uganda nella regione omonima, è presente in Italia dal 1998. È trasmesso dalle zanzare comuni (Culex pipiens) e non si trasmette da persona a persona. La maggior parte dei contagi non causa sintomi o provoca solo malesseri lievi, ma meno dell’1 per cento dei casi può sviluppare gravi complicazioni neurologiche, soprattutto in soggetti anziani o già debilitati.
Nel 2024 in Italia si erano registrati 460 casi, con 20 decessi e 272 pazienti con sintomi neurologici, soprattutto nel Veneto. Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, al 16 luglio 2025 erano stati confermati cinque casi, quattro dei quali nella forma neurologica, distribuiti tra Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio.
Sei casi nel basso Lazio, due gravi
Oltre ai due decessi, in provincia di Latina sono stati confermati altri sei casi di West Nile, di cui due in forma grave: un uomo di 63 anni e uno di 72 sono stati ricoverati all’ospedale del capoluogo. Entrambi presentavano patologie pregresse. Gli esami del sangue restano fondamentali per confermare la diagnosi.
A Fondi, dove viveva la donna deceduta la scorsa settimana, l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana ha avviato un’attività di monitoraggio intensificato: saranno raccolti campioni di sangue da cavalli e persone e verranno installate trappole per catturare le zanzare e analizzarne l’eventuale infezione.
Ministero: «Situazione sotto controllo»
Il Ministero della Salute ha dichiarato che sta seguendo da vicino l’evoluzione dell’epidemia, specificando però che «l’andamento epidemiologico è in linea con gli altri anni». L’estate, con le temperature elevate e l’umidità, rappresenta il periodo di maggiore diffusione per il virus.
Nonostante i recenti casi, gli esperti invitano alla prudenza ma non al panico: solo il 20% dei contagiati sviluppa sintomi, generalmente lievi. Ma per le persone fragili – anziani, immunodepressi o con patologie croniche – la West Nile può essere molto pericolosa, anche a causa della mancanza di una terapia specifica.