Esplosione a Roma, il racconto dei residenti di via Balzani: due boati, danni e paura. Tappeto di vetri rotti all'ingresso
- Giacomo Zito
- 4 lug
- Tempo di lettura: 4 min
«Abbiamo visto il fuoco venirci addosso»: tra paura, vetri in frantumi e case sventrate, i residenti raccontano la mattinata di paura e i timori futuri, mentre attendono speranzosi di poter tornare nelle loro abitazioni

Centinaia di persone sono state evacuate dalle loro abitazioni a seguito dell'esplosione che attorno alle 8.20 di venerdì 4 luglio ha provocato ingenti danni ai palazzi di via Romolo Balzani, parallela di via dei Gordiani nel quadrante sud-est di Roma.
Sono le loro case, quelle dei residenti dei due condomini che affacciano sul luogo dell'esplosione, distante qualche decina di metri, le più colpite dall'incidente udito da tutta Roma. I danni che raccontano di aver subito sono ingenti: finestre completamente rotte, serrande divelte e in alcuni casi anche le porte d'ingresso delle cantine. L'ingresso delle scale è quindi ricoperto da un tappeto di vetri rotti. Per terra anche una cassetta condominiale della posta, caduta dal muro del condominio.
In attesa di poter rientrare a casa, al civico 40 si guarda verso l'alto, si cerca di non farsi ferire dalle schegge per terra e si attende speranzosi la fine degli interventi dei vigili del fuoco per la definitiva messa in sicurezza della struttura.
Il racconto della mattinata dai testimoni dell'esplosione
«Ci sono state due esplosioni» è la prima cosa che più spesso viene detta dai residenti dei palazzi vicini al luogo dell'esplosione. Una poco dopo le otto e la seconda, udita in tutta Roma, dieci minuti dopo. Alcuni dei residenti più vicini al luogo dell'esplosione, quando hanno sentito il primo boato, hanno quindi deciso di scendere in strada per controllare cosa fosse successo.
Un signore in bicicletta, preoccupato per le conseguenze dello scoppio, voleva capire cosa stesse succedendo: «Eravamo in casa, abbiamo sentito più che altro uno spostamento d’aria con le porte che tremavano. Poi siamo scesi e la seconda ci ha proprio investiti con un’altra ondata d’aria, è stata spaventosa». Anche lui, come molti altri, parla di «dieci minuti tra una esplosione e l’altra», e segnala danni: «Una serranda divelta e vetri delle scale rotti».
Barbara, un’altra residente, conferma la sequenza degli scoppi: «All’inizio pensavo fosse un terremoto. Poi ho visto il fumo e sono scesa con mia figlia e il cane. Subito dopo un secondo scoppio ci ha investiti: abbiamo visto il fuoco venirci addosso, una scena da film. Pensavo fosse un attentato». Lei ha riportato «piccoli tagli sulla gamba, probabilmente da vetri volati». Per fortuna, casa sua non ha subito danni gravi, coperta da un altro palazzo proprio su via dei Gordiani, ma lo spavento è ancora forte.
Un padre di famiglia, residente al sesto piano di via Balzani 64, stava portando il figlio a un centro estivo quando è successo tutto, fortunatamente non lo stesso accanto a cui è avvenuto lo scoppio: «Sono passato poco prima, poi ho ricevuto le chiamate dei vicini. Per fortuna al mio piano solo la tapparella della cameretta è stata danneggiata, ma i primi piani sono distrutti: cassette della posta divelte, vetri rotti, porte dei box crepate». Alcuni condomini non riescono più nemmeno ad aprire i box, “smurati” dalla forza dell’onda d’urto.
Un altro testimone si confronta direttamente con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per avvisarlo che quello che lui ha visto da casa non è propriamente attinente alla prima ricostruzione della dinamica.
Il ragazzo ha infatti raccontato di essersi svegliato «con le esplosioni» e di aver visto i vigili già sul posto prima della seconda, quella «più grossa». «Si vedevano le fiamme», racconta. Affacciato dal suo balcone su via Romolo Balzani, il giovane conferma di aver sentito più di un'esplosione e le fiamme provenire dal centro di recupero metalli accanto al distributore di benzina, prima del secondo e più potente scoppio. Una dinamica dell'incidente che ancora non è chiaro come si potrebbe legare a quella delle forze dell'ordine, intervenute in un primo momento per una fuga di gas. «La sequenza sembrerebbe allora prima una fuga di gas, poi piccoli incendi, poi la grande esplosione. Ma ora toccherà all’inchiesta chiarire la dinamica», chiosa quindi il sindaco.
Una delle testimonianze più forti arriva da Annamaria, una condomina di via Balzani 40 che ha visto le finestre crollare: «Ho sentito il palazzo spostarsi. In camera da letto c’è uno squarcio di dieci centimetri. Le due ante della finestra del balcone sono cadute e ci avrebbero potuto tagliare la testa». Lei e il marito, operato recentemente, attendono con ansia di poter rientrare almeno per recuperare i farmaci.
La sua paura guarda verso il futuro e quello che potrebbe accadere nei prossimi giorni, con la paura che senza un controllo potrebbero arrivare dei ladri dentro il suo appartamento: «La casa ora è aperta e con i ponteggi... basta uno "scoiattolo" che si arrampica, figuriamoci».
Senza finestre un'altra preoccupazione per diversi condomini è l'aria che troveranno dentro casa al rientro. L'odore di fumo è forte, nonostante l'area sia molto aperta e una brezza leggera allontana il fumo che ancora persiste nel luogo dell'incendio.
Mentre continuano le verifiche e le messe in sicurezza, restano sul posto i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i tecnici. I residenti, scossi e in parte sfollati, attendono con ansia all'ombra nel piano pilotis del palazzo: persone anziane, gente che tiene i gatti nei trasportini, chi è venuto a dare una mano a partenti o amici e chi porta batterie per ricaricare i cellulari.
Sarà l’inchiesta a fare chiarezza sull'origine dell’esplosione, ma intanto, per molti, resta l’incertezza di quando potranno tornare nelle loro case.