Elettrosmog, San Saba si compatta e protesta contro la nuova antenna Iliad
I lavori sono già iniziati e nei giorni in cui viene montata la seconda antenna, i residenti scendono con striscioni di protesta per fermare l'installazione e limitare i rischi legati alla propagazione delle onde elettromagnetiche prodotte dagli impianti
È allarme elettrosmog nel quartiere di San Saba all'Aventino, dove alcuni abitanti, in prima fila i residenti di via Federico Zuccari, ieri 9 luglio sono scesi in strada in segno di protesta. Oggetto del dissenso un'antenna telefonica di Iliad, che sta per essere installata sul condominio del civico 2 di via Zuccari, e che ha acceso la protesta dei residenti del civico 4 e dintorni. Ma il primo civico ha già dato il via ai lavori e nei giorni in cui viene montata la seconda antenna sul terrazzo condominiale, i residenti scendono con striscioni di protesta per fermare l'installazione e limitare i rischi legati alla propagazione delle onde elettromagnetiche prodotte dagli impianti.
Bonessio: "Ok innovazione tecnologica, ma nel rispetto dei limiti"
Al fianco dei residenti di via Zuccari anche Nando Bonessio, consigliere Avs dell'assemblea capitolina. «Le istituzioni devono applicare il principio di precauzione. Non può essere solo una questione commerciale», esordisce.
«L'innovazione tecnologica deve evolversi nella sicurezza che i limiti vengano rispettati. Per questo noi con il nuovo regolamento comunale cercheremo di riapplicare il monitoraggio su un valore medio calcolato su 6 minuti e su 24 ore, per limitare i picchi di radiazioni. Inoltre chiederemo di ripristinare il ruolo della pianificazione dei municipi. Necessaria, nei processi decisionali, una verifica del dipartimento Ambiente, la costituzione di una consulta affinché i cittadini possano partecipare alla progettazione e un piano di localizzazione per tutelare i luoghi sensibili».
San Saba contro l'antenna: la lettera dei condomini
Nelle scorse settimane i residenti di via Zuccari 4 hanno indirizzato agli abitanti del civico 2 una lettera di protesta in cui viene espressa la forte preoccupazione nei confronti dell'imminente installazione di una seconda antenna per trasmissione segnali per telefoni cellulari.
I timori derivano anche dal fatto che in cima al civico 2 c’è già un’altra antenna. La costruzione della seconda «non farà che raddoppiare le emissioni e i rischi per la salute», si legge nell’esposto. Nell'area infatti sorgono non solo siti dichiarati sensibili dal I municipio - come scuole, parchi, parrocchie e oratori - ma si trova all'interno del tutelato Centro Storico, soggetto a vincoli urbanistici, paesaggistici e ambientali.
«Queste installazioni, infatti, producono emissioni elettromagnetiche di alta frequenza o “radiofrequenza”, che è stata classificata già nel 2011 come cancerogeno per l’uomo, dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Airc)», avvertono nella lettera.
Oltre ai rischi sulla salute pubblica c'è altro. I supposti guadagni economici derivanti dalla locazione dell’antenna sono azzerati dalla svalutazione e dal deprezzamento degli immobili del condominio dove viene installata e quelli circostanti. Tutti quelli su cui grava l’esposizione alle onde elettromagnetiche.
«Di tale svalutazione sono ben informate le agenzie immobiliari che sono costrette ad abbassare il prezzo per non perdere la vendita, in una percentuale che può oscillare dal 25% fino ad arrivare, in alcuni casi, al 40%», concludono i residenti.
Elettrosmog: l'esposto alla politica
In attesa di risposta un esposto firmato insieme alla Rete Comune Inquilini Ater San Saba che è stato da poco presentato sempre dai condomini del civico 4 e destinato al sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, l’Arpa Lazio, la Asl Roma 1, ma anche alla Soprintenza speciale.
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