Zerocalcare svela «Due Spicci» a Lucca Comics & Games: nel 2026 la nuova serie Netflix

In piazza San Michele, a Lucca, tra fan in festa e un’installazione a grandezza d’uomo dell’Armadillo, Zerocalcare ha sorpreso il pubblico svelando il titolo della sua nuova serie animata per Netflix, in arrivo nel 2026: «Due Spicci». Un evento in pieno stile Lucca Comics & Games, dove l’autore romano è tornato protagonista dopo i successi di «Strappare lungo i bordi» e «Questo mondo non mi renderà cattivo».

L’annuncio è arrivato con un video speciale proiettato nella piazza gremita, culmine di un gioco iniziato il giorno precedente: un’installazione misteriosa invitava i visitatori a indovinare il nome del nuovo progetto. Le scritte, i disegni e le intuizioni dei fan sono diventati parte integrante del reveal, in un’esperienza partecipata che ha unito ironia e creatività, marchi di fabbrica del fumettista.

Un evento per i fan

A Lucca, l’aria era quella delle grandi occasioni. Dopo giorni di attesa e speculazioni sui social, il pubblico ha accolto l’annuncio con entusiasmo, immortalando l’Armadillo gigante e condividendo sui propri profili i momenti del reveal. Netflix ha diffuso un video ufficiale dell’annuncio, disponibile anche su Instagram, che ripercorre l’intero percorso dell’iniziativa e la reazione del pubblico in piazza.

Tra fumetto e animazione, un linguaggio unico: il ritorno su Netflix

«Due Spicci», serie animata originale Netflix, scritta e diretta da Zerocalcare è prodotta da Movimenti Production (parte di Banijay Kids & Family) in collaborazione con Bao Publishing. Ancora una volta, la voce dell’Armadillo - coscienza tagliente e disincantata del protagonista - sarà Valerio Mastandrea, presenza ormai iconica nell’universo narrativo dell’autore.

Con questo nuovo progetto, Zerocalcare conferma il suo ruolo di autore capace di fondere linguaggio visivo, critica sociale e ironia quotidiana, parlando direttamente a una generazione che si riconosce nei suoi personaggi. «Due Spicci» si preannuncia come un’evoluzione del suo percorso creativo, in cui l’animazione resta una lente d’ingrandimento per leggere il presente, senza rinunciare al tono tagliente e all’empatia che hanno reso inconfondibile la sua voce artistica.