
Si sono conclusi oggi, nelle Corsie Sistine del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, gli Stati Generali della Salute del Lazio: un’iniziativa voluta dalla Regione per definire le priorità strategiche del Servizio sanitario regionale attraverso il contributo diretto di operatori, istituzioni, associazioni e mondo accademico.
Alla due giorni di lavori hanno partecipato oltre 700 stakeholder del settore, confermando l’ampiezza del coinvolgimento e l’interesse verso un modello di programmazione basato sull’analisi dei dati e sulla condivisione delle informazioni.
All’appuntamento erano presenti il ministro della Salute Orazio Schillaci, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il direttore generale della direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria Andrea Urbani, i direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere e numerosi rappresentanti delle istituzioni nazionali e territoriali.
Nel corso della prima giornata è stata illustrata una sintesi dei risultati ottenuti negli ultimi 30 mesi, con particolare attenzione al risanamento dei bilanci sanitari 2023-2024 e alla revisione strutturale del sistema.
Il percorso di riorganizzazione della rete ospedaliera ha prodotto un miglioramento degli indicatori di performance del Servizio sanitario regionale. Il tasso di occupazione dei posti letto per acuti è cresciuto dal 71,4% del 2022 al 79,9% nel 2025.
L’assistenza territoriale è stata potenziata e le cure domiciliari per gli over 65 hanno raggiunto il 10,32%, rispetto al 4% di due anni fa. Sono state attivate 59 Centrali Operative Territoriali e creati oltre 2.900 nuovi posti nell’ambito della salute mentale, delle dipendenze e delle RSA.

L’accesso ai Pronto soccorso mostra un quadro in evoluzione: a fronte di un aumento degli accessi, i tempi medi di attesa si sono ridotti, passando da 7 ore a 5 ore e mezza per le dimissioni, e da oltre 19 ore a poco più di 15 ore per il ricovero. La diminuzione dei tempi ha inoltre permesso di dimezzare il fenomeno del blocco ambulanze.
Per quanto riguarda le liste d’attesa chirurgiche, nel 90% dei casi gli interventi oncologici sono stati presi in carico entro soglia.
Sul fronte ambulatoriale, la digitalizzazione delle agende ReCUP ha raggiunto il 100%, rispetto al 10% del 2023, e il 97,1% delle prestazioni critiche viene garantito entro i tempi standard. Nell’ambito del PNRR sono state installate 336 grandi apparecchiature e formati oltre 16mila operatori.
Il cuore del percorso si è sviluppato nei tavoli tematici: dieci gruppi di lavoro hanno analizzato criticità e sfide future nelle principali aree del servizio sanitario, tra cui salute mentale, liste d’attesa, risorse umane, invecchiamento, tecnologie avanzate e rapporto pubblico-privato.
La sintesi dei lavori è confluita in un white paper strategico che punta a rafforzare la prossimità dei servizi, la digitalizzazione dei processi e il miglioramento continuo della presa in carico dei pazienti.
Il percorso partecipato ha individuato alcuni ambiti prioritari per lo sviluppo del sistema sanitario regionale. Tra questi figurano il potenziamento della rete residenziale extraospedaliera per i DNA, l’investimento nella prevenzione primaria e nella sanità integrativa, l’istituzione di una Fast track per i presidi protesici urgenti e la valorizzazione delle professioni infermieristiche.
Tra le proposte anche la definizione di tariffe prestazionali basate sugli esiti, la differenziazione delle retribuzioni del personale e la progettazione dei servizi a partire dalle esigenze degli utenti, anche in chiave digitale, adottando un approccio olistico alla salute.
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