Dopo quasi un anno di interventi, è stato riaperto il giardino monumentale di piazza Mazzini, ideato nel 1926 dall’architetto paesaggista Raffaele De Vico e da tempo in stato di degrado. I lavori si sono conclusi con venti giorni di anticipo rispetto al cronoprogramma previsto. Il progetto, presentato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri insieme all’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi e al sovrintendente Claudio Parisi Presicce, ha comportato un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro.
Un milione di euro, proveniente da fondi del PNRR, è stato destinato al restauro della fontana monumentale, delle superfici decorate, della pavimentazione e degli elementi architettonici. Gli ulteriori 2,1 milioni di euro, erogati dal Dipartimento Ambiente di Roma Capitale, hanno riguardato la riqualificazione del sistema vegetazionale, degli arredi, delle pavimentazioni e delle aiuole.
L’intervento ha incluso anche la completa riqualificazione di viale Mazzini, secondo un piano che punta alla connessione ecologica tra il fiume Tevere e Monte Mario. In totale sono stati piantati 130 nuovi alberi – tra lecci, cipressi, pini e querce – in sostituzione di 72 esemplari rimossi per motivi fitosanitari. A questi si aggiungono circa 730 metri lineari di siepi ornamentali e 220 piante per impollinatori, inserite nelle aiuole romboidali dei vialetti interni.
La rimozione di 2.295 metri quadrati di asfalto ha interessato 1.600 metri quadrati delle due aiuole laterali, che sono stati trasformati in superfici verdi con prato, arbusti e nuovi alberi. Altri 680 metri quadrati sono stati recuperati nella testata del parco lineare originario lungo viale Mazzini, ora valorizzata da un doppio filare di cipressi in coerenza con il progetto storico di De Vico.Questa trasformazione ha aumentato la permeabilità del suolo, contrastato gli allagamenti in un tratto soggetto a criticità idrauliche. L'intervento rientra nel progetto "Cento Parchi per Roma" ed è ispirato al modello della «città spugna», per una Capitale più resiliente e sostenibile.
Il progetto ha incluso la posa di 10.000 metri quadrati di prato e l’installazione di un impianto di irrigazione automatizzato per garantire la manutenzione sostenibile delle aree verdi. I marciapiedi sono stati rifatti con materiali più chiari per contribuire alla riduzione delle isole di calore urbane. Sono state inoltre eliminate tutte le barriere architettoniche, rendendo viale Mazzini accessibile e sicuro per tutti.
La nuova illuminazione a led consente un risparmio energetico stimato intorno al 40% e migliora la sicurezza pedonale, restituendo dignità a un viale che, secondo l’assessora Alfonsi, «prima non veniva percorso perché troppo buio, pur essendo un chilometro di verde dentro la città».
Con quello di piazza Mazzini «siamo al 13mo intervento sulle fontane monumentali della città» è il commento di Presicce. La fontana, ha aggiunto, «è di 25 metri di diametro, era alimentata dall'acqua Virgo, la pressione non era enorme, per questo la vasca di accumulo centrale e il corridoio che la circonda sono più bassi rispetto alla parte circostante, per favorire un migliore afflusso dell'acqua. Ci sono 5 conchiglie degradanti verso l'interno della fontana che dovevano essere alimentate dai mostri marini ma la condizione attuale dei travertini non consente ora questa alimentazione».
In occasione del centenario del giardino di piazza Mazzini, previsto nel 2026, l’amministrazione ha annunciato un evento dedicato alla figura di Raffaele De Vico. «È un intervento che si collega alla riqualificazione di piazzale Clodio», ha dichiarato Gualtieri, «dove toglieremo asfalto e sosta selvaggia per creare un continuum verde dal Tevere a Monte Mario».
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