Un nuovo fronte di scontro politico si è aperto a Roma sui conti di Atac, l’azienda municipalizzata dei trasporti. Al centro della polemica, i dati sui ricavi presentati in commissione Bilancio il 17 settembre.
Secondo il capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori, le tabelle sui ricavi mostrerebbero un calo "preoccupante": «Dopo il tracollo dovuto al Covid, con ricavi scesi fino a 134 milioni nel 2020 e 2021, la città ha conosciuto una ripresa nel biennio 2022-2023. Tuttavia, il 2024 si è chiuso in calo», ha detto Santori.
I numeri riportati dal consigliere parlano di 271,8 milioni di euro nel 2018, 272,7 milioni nel 2019, per poi scendere a 214,8 milioni nel 2023 e a 203,9 milioni nel 2024 (dato al 30 novembre).
«La ripresa non si è consolidata e permangono criticità strutturali che non possiamo ignorare – ha aggiunto Santori –. Lo smart working ha ridotto l’uso quotidiano dei mezzi, penalizzando abbonamenti mensili e annuali. I biglietti singoli restano la voce principale di incasso, segno di un’utenza sempre più occasionale. A questo si aggiungono evasione, controlli carenti in periferia e la scarsa crescita del Metrebus Lazio».
Il capogruppo leghista ha quindi invocato «un piano serio per invertire la rotta» fatto di più controlli, abbonamenti flessibili, politiche innovative e maggiore qualità del servizio, indicando il 2025 come «anno della ripresa strutturale».
Di fronte alle accuse, Atac ha diffuso una nota ufficiale precisando che il valore complessivo delle vendite di titoli di viaggio nel 2024 è stato di oltre 221 milioni di euro, in crescita del 3,2% rispetto al 2023. Un dato che, sottolinea l’azienda, «conferma il trend positivo dei ricavi da traffico dopo la crisi determinata dalla pandemia».
L’azienda ha inoltre rivendicato la solidità dei conti, con il bilancio 2024 chiuso in utile per 950 mila euro e con un margine operativo lordo di 109,5 milioni. Si tratta, inoltre, del secondo anno consecutivo di chiusura in positivo per il bilancio dell'azienda.
Accanto ai dati sui ricavi, Atac alla presentazione del bilancio a maggio aveva messo in evidenza anche la crescita record degli investimenti, pari a circa 300 milioni di euro nel 2024 (contro gli 82 milioni del 2023).
Le risorse sono state destinate all’acquisto di nuovi bus e tram, oltre che alla manutenzione straordinaria delle infrastrutture delle reti metro e tram, anche in vista del Giubileo e con fondi PNRR.
Un effetto immediato si è avuto sull’età media della flotta di superficie, scesa da 7,6 anni nel 2023 a 6,4 anni nel 2024.
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