Roma, 5 settembre 2025
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Zona 30 e autovelox, Patané fa il punto su spese, successi e obiettivi del piano di Roma Capitale sulla sicurezza stradale

Tanti i dati che l'assessore alla Mobilità fa emergere in un lungo video postato sul suo canale YouTube, a partire dai costi sociali: «Ogni cittadino spende 350 euro all’anno per gli incidenti stradali»

di Giacomo ZitoULTIMO AGGIORNAMENTO 1 giorni fa - TEMPO DI LETTURA 4'

«Ogni cittadino romano - bambino o adulto che sia - spende 350 euro all’anno per gli incidenti stradali». Questo è uno dei tanti dati che l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patané, racconta in un lungo video dedicato al tema della sicurezza stradale e postato sul suo canale YouTube.

Intitolato «Perché il Centro Storico diventerà zona a 30 km/h», nel video l'assessore torna sui tanti obiettivi che l'amministrazione si è posta sul tema della sicurezza stradale, spiegando le ragioni dietro ai nuovi interventi previsti, dalla zona 30 nel centro, fino alle telecamere per multare chi passa con il semaforo rosso e gli attraversi pedonali rialzati e illuminati.

Si tratta non solo questioni economiche, dunque, nonostante il costo sociale complessivo degli incidenti a Roma ammonti a «un miliardo di euro l’anno - spiega Patané -. Una cifra enorme, che pesa su tutti noi e che va ridotta con politiche concrete».

Le cause e le spiegazioni fornite dell'assessore

Nel ricostruire i dati, Patané ha voluto fornire delle risposte alle tante critiche che nel dibattito pubblico sulla sicurezza stradale ritornano spesso. In primis il discorso sulle buche delle strade di Roma che, secondo i dati che ricavati da Patané (ricavati dall'Istat), non hanno un'importante incidenza nella sicurezza cittadina.

«Il 94,4% dei sinistri - spiega l'assessore - è legato a comportamenti scorretti: guida distratta, velocità eccessiva, mancato rispetto dei semafori». Nulla a che vedere invece con lo stato delle strade, causa di incidenti in solo lo 0,3% dei casi.

Altro tema su cui torna Patané è quello legato all'idea per cui l'amministrazione starebbe installando nuovi autovelox per «fare cassa», a cui lo stesso ha risposto definendosi «inorridito» dall'insinuazione.

«Io non ho mai chiesto quanti soldi entravano dalle multe, ma quante vite venivano salvate», spiega presentando i dati sugli eventi in Galleria: sinistri calati del 65% e non ci sono più stati morti.

Gli interventi in corso: attraversamenti, telecamere e ciclabili

Con l'obiettivo di ridurre ulteriormente il numero di morti e feriti sulle strade della capitale, l’amministrazione capitolina sta mettendo in campo un pacchetto di misure: «Realizzeremo 200 attraversamenti pedonali rialzati e 700 illuminati, installeremo nuove telecamere Vistared per multare chi passa con il rosso e amplieremo la rete ciclabile», ha spiegato l’assessore. «Vogliamo ridurre i veicoli privati e favorire una mobilità più lenta e sostenibile, che metta al centro pedoni e ciclisti».

Oltre ai pericoli derivati dalla velocità, l'assessore si sofferma su una semplice equazione che riguarda il trasporto privato: aumentare i controlli per diminuire le effrazioni, aumentare le modalità di trasporto alternativo per diminuire i veicoli privati e, con essi, gli incidenti annessi.

La Zona 30 nel centro storico

Il passo più significativo di questi pacchetti di interventi sarà l’istituzione della Zona 30 nel I Municipio. «Si parte dal centro perché è l’area con più incidenti di tutta Roma e perché è già coperta dalla ZTL. Il 48% delle strade ha già il limite a 30 km/h: estenderlo al restante 52% ridurrà del 20% i sinistri», ha spiegato Patané. I benefici attesi riguardano anche l’ambiente: «Avremo meno emissioni e meno rumore, con un miglioramento della qualità della vita».

L'effetto della diminuzione della velocità si andrebbe quindi a espandere anche al di fuori del centro, con l'istituzione dei limiti a 30 km/h su altre 52 strade. In coincidenza con l'arrivo di nuovi autovelox, non viene però chiarito se gli stessi verranno o meno applicati nelle stesse arterie o in altri punti della città.

Un impatto minimo sul trasporto pubblico

L'ultima simulazione presentata dall'assessore riguarda un altro tema legato ai tempi di percorrenza. L’introduzione della Zona 30 nel centro storico non dovrebbe infatti avere effetti significativi sul trasporto pubblico: «La velocità media degli autobus passerà da 8,66 a 8,62 km/h, una differenza minima rispetto ai benefici che otterremo in termini di sicurezza».

Dati che non dovrebbero fornire particolari problemi nemmeno a taxi e ncc, e normali automobilisti, dato che i viaggi dovrebbero aumentare di «meno di 20 secondi di giorno» per i primi e «meno di 10 secondi per il traffico privato locale».

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