Roma, 23 ottobre 2025
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Omicidio Luca Sacchi, definitive le condanne per Pirino, De Propris e Kylemnyk. La famiglia: «Giustizia è stata fatta»

Luca Sacchi, 24 anni, fu colpito alla testa da un proiettile esploso da Valerio Del Grosso

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 4 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Dopo sei anni di attesa, la giustizia ha messo un punto fermo sull’omicidio di Luca Sacchi. La Corte ha reso definitive le condanne per Marcello De Propris, Paolo Pirino e Anastasiya Kylemnyk, riconoscendo per tutti il reato di omicidio volontario in concorso. La decisione è giunta al termine della camera di consiglio dedicata al processo per l’uccisione del giovane romano, avvenuta nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019.

Luca Sacchi, la dinamica del delitto

Luca Sacchi, 24 anni, fu colpito alla testa da un proiettile esploso da Valerio Del Grosso, già condannato in via definitiva a 27 anni di reclusione. Il delitto maturò nel contesto di una compravendita di droga finita male, fuori dal un pub a Colli Albani. Quella sera, Sacchi si trovava in compagnia della fidanzata Anastasiya Kylemnyk e dell’amico Giovanni Princi.

I tre avevano organizzato l’acquisto di una partita di marijuana da Del Grosso e Pirino. Ma l’incontro degenerò. Del Grosso e Pirino tentarono di rapinare Kylemnyk, e nel corso della colluttazione, Del Grosso esplose il colpo fatale.

Nel giugno 2020, Giovanni Princi era stato condannato a quattro anni di carcere con rito abbreviato per aver organizzato lo scambio di droga e raccolto il denaro necessario all’acquisto.

Le parole della famiglia Sacchi

«Finalmente oggi, dopo sei lunghi anni, giustizia è stata fatta. Per tutti i responsabili della morte di Luca Sacchi è stato accertato definitivamente il reato di omicidio volontario», hanno dichiarato i legali della famiglia, gli avvocati Armida Decina e Paolo Salice.

«La condanna di Kylemnyk dimostra inconfutabilmente come fosse coinvolta in tutta questa triste storia e di come la stessa non abbia mai raccontato la verità alla famiglia che per anni l’ha trattata come una figlia. Da oggi Luca potrà riposare in pace perché gli autori dell’atroce gesto sono stati assicurati alla giustizia», hanno concluso.

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