Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha introdotto una nuova regolamentazione per i monopattini elettrici, prevedendo un contrassegno identificativo obbligatorio. Si tratta di un “targhino” personale e non trasferibile, pensato per superare l’anonimato dei mezzi e rendere più efficace il controllo in caso di infrazioni o incidenti.
Il decreto definisce le caratteristiche tecniche del contrassegno: dovrà essere applicato in modo visibile, preferibilmente sul parafango posteriore o sul piantone dello sterzo, a un’altezza compresa tra 20 e 120 centimetri dal suolo.
Il provvedimento dà attuazione alla legge 177/2024, che ha introdotto anche l’obbligo del casco per i maggiorenni e l’assicurazione Rca. «Si tratta di un passo fondamentale per rafforzare i controlli e migliorare la sicurezza su strada», spiega il Mit, che sta definendo con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato i costi di produzione e distribuzione, con l’obiettivo di tariffe sostenibili per i cittadini.
I dati Istat sugli incidenti stradali segnalano un aumento degli infortuni e delle vittime tra i conducenti di monopattini. Nel 2023 i feriti sono saliti a 3.751 (erano 3.195 l’anno precedente), mentre i decessi sono stati 23, più un pedone coinvolto.
Il Mit sottolinea che l’introduzione del “targhino” e l’obbligo assicurativo rappresentano strumenti indispensabili per responsabilizzare i conducenti e rendere più sicura una mobilità sempre più diffusa nelle città italiane.
Secondo l’Osservatorio nazionale Sharing Mobility, nel 2022 circolavano in Italia quasi 50mila monopattini in sharing. Oggi i servizi attivi sono scesi da quasi 100 a poco più di 50, per effetto del ritiro di alcuni operatori e della fine delle sperimentazioni in varie città. Nonostante ciò, il numero di noleggi e il livello di percorrenze restano stabili, segno di una domanda che continua a essere forte.
A Roma, ad esempio, nonostante i servizi presenti siano passati da 7 a 3 dopo il regolamento della giunta Gualtieri, non si è verificata una grande diminuzione della disponibilità di mezzi. Dai 14.500 del 2021, infatti, nel primo quadrimestre del 2025 se ne contavano in strada 13.081.
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