Roma, 25 ottobre 2025
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Metro C verso l’apertura di Colosseo e Porta Metronia, tratte pronte a dicembre. Ma la legge di Bilancio riaccende lo scontro sui fondi: a rischio 50 milioni

L’8 dicembre l’inaugurazione della tratta San Giovanni–Colosseo, il 13 l’apertura al pubblico. Intanto nel cantiere di piazza Venezia si lavora al solaio della futura stazione, mentre la manovra mette a rischio 50 milioni per la tratta Clodio–Farnesina

di Camilla PalladinoULTIMO AGGIORNAMENTO 1 giorni fa - TEMPO DI LETTURA 3'

Le ultime immagini dal cantiere della metro C raccontano un’opera ormai vicina al traguardo. Nel nuovo aggiornamento fotografico pubblicato da Roma Metropolitane compaiono le stazioni Porta Metronia e Colosseo Fori Imperiali, quasi pronte per l’apertura: banchine, scale mobili e finiture interne sono complete, con l’illuminazione installata e i rivestimenti in via di ultimazione.

L'inaugurazione e l'apertura al pubblico

La tratta San Giovanni–Colosseo verrà inaugurata l’8 dicembre alla presenza delle autorità, mentre l’apertura al pubblico è fissata per il 13 dicembre. Ad annunciarlo è stato l’assessore ai Trasporti Eugenio Patanè, durante un incontro al circolo Pd Aurelio-Porta Cavalleggeri. L’estensione verso il centro storico rappresenterà un passaggio storico per la terza linea della metropolitana romana.

Il cantiere di piazza Venezia

Intanto, nel cantiere di piazza Venezia, prosegue la costruzione della futura stazione, destinata a diventare un nodo strategico di interscambio tra la linea C e i flussi turistici dell’area monumentale. È in corso la realizzazione del solaio di copertura, formato da strutture prefabbricate e da elementi in calcestruzzo gettati in opera. Una volta completato e verificato con la prova di carico, scatterà la «macrofase 2» dei lavori: il traffico sarà spostato sul lato di palazzo Venezia, consentendo di ultimare i diaframmi perimetrali della stazione.

L'avvio dei cantieri per le T1 e T2

Inoltre, l’avvio dei cantieri delle tratte T1 (Farnesina–Clodio) e T2 (Clodio–Venezia) è previsto rispettivamente per gennaio 2026 e metà 2026, con l’obiettivo di portare la linea C fino al quadrante nord della città. Ma il futuro dell’opera torna di nuovo al centro dello scontro politico.

I tagli in Bilancio

La legge di Bilancio prevede infatti un taglio di 50 milioni di euro destinati proprio alla tratta Clodio–Farnesina, mettendo a rischio l’avvio dei lavori. È un copione già visto: lo scorso anno il governo aveva tentato di ridurre i fondi per la stessa tratta di 425 milioni, poi ripristinati dopo un braccio di ferro parlamentare e la pressione del Campidoglio.

Oggi la storia si ripete. La maggioranza si divide: Forza Italia protesta contro i tagli, mentre la Lega parla di una semplice «riprogrammazione». Dal Campidoglio arriva la replica di Patanè: «Questi tagli impedirebbero di stipulare la convenzione con Roma Metropolitane per il 2026. Vorrebbe dire colpire la Capitale». L’assessore ha espresso anche «preoccupazione per i tagli ai fondi destinati al materiale rotabile», pari a circa 2,5 milioni di euro, già impegnati per l’acquisto di nuovi treni.

Lo scontro politico

Sul fronte opposto, Fratelli d’Italia accusa l’amministrazione comunale di alimentare polemiche strumentali: «Si parla di una crisi per un taglio di appena 50 milioni, quando Roma ha ricevuto miliardi tra Pnrr, Giubileo e fondi straordinari», affermano i consiglieri Giovanni Quarzo, Stefano Erbaggi e Federico Rocca, puntando il dito contro i 460 milioni destinati alle piste ciclabili.

A rispondere è il presidente della commissione Mobilità, Giovanni Zannola (Pd): «I fondi per le ciclabili non sono comunali, ma risorse del ministero dei Trasporti vincolate. I 50 milioni tagliati mettono a rischio l’intera opera e non consentirebbero di appaltare la tratta T1, fondamentale per l’avvio dei lavori».

Fondi e tagli

Attualmente, la metro C dispone di 4 miliardi di euro complessivi: 2,3 miliardi stanziati dal governo Meloni e 1,7 miliardi dal precedente esecutivo Draghi. Per la tratta Clodio–Farnesina i fondi previsti ammontano a 900 milioni, ma senza la copertura dei 50 milioni mancanti il commissario straordinario non potrà firmare i contratti.

La questione è cruciale anche dal punto di vista tecnico: la talpa meccanica che scaverà le gallerie dovrà essere calata a Farnesina. Se la stazione non fosse pronta, bisognerebbe spostare il punto di scavo a piazzale Clodio, in un’area densamente abitata e vicina ai tribunali, un’ipotesi considerata impraticabile.

Se confermati, dunque, i tagli rischierebbero di compromettere una delle infrastrutture più strategiche per la mobilità romana. Quando sarà completata, la linea C conterà 29 stazioni per un’estensione di 26 chilometri, collegando il quadrante sud-est con il nord-ovest della Capitale e passando nel cuore monumentale di Roma.

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