Roma, 9 settembre 2025
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Cronaca di Roma

Mattarella a Porta San Paolo per l’82° anniversario dell’8 settembre

Deposte corone in memoria dei caduti. Crosetto: «Libertà e democrazia non sono mai gratuite»

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 15 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Roma ha ricordato questa mattina l’82° anniversario dell’8 settembre 1943, data simbolo della Resistenza e della difesa della Capitale. Alle 9.30 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto a Porta San Paolo, dove ha deposto una corona di fiori in memoria dei caduti. Subito dopo, il corteo presidenziale si è spostato al parco della Resistenza, per la deposizione di una seconda corona al monumento dedicato ai militari.

Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, la vicepresidente del Senato Maria Domenica Castellone, il presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso, il capo di Stato maggiore della difesa generale Luciano Portolano, il comandante militare della Capitale generale Gianpaolo Mirra e il prefetto di Roma Lamberto Giannini. Presenti anche l’assessora regionale Simona Renata Baldassarre e la vicesindaca di Roma Silvia Scozzese, che ha rappresentato il Campidoglio in sostituzione del sindaco Roberto Gualtieri, assente a causa del lutto per la morte della madre Nicoletta.

Nel suo intervento, Crosetto ha richiamato il valore universale della giornata: «Ciò che viviamo oggi, ovvero libertà e democrazia che a noi sembrano scontate ma che in Paesi vicini a noi sono negate, si basa sul sacrificio di uomini e donne che 82 anni fa scelsero di perdere la propria vita per il futuro dei loro figli». Il ministro ha sottolineato come «l’8 settembre rappresenti un solco inciso nella coscienza collettiva» e come il compito delle forze armate sia quello di coltivare la memoria per «ricordare l’orrore della guerra e trasmettere alle nuove generazioni il valore della pace».

L’assessora Baldassarre ha ricordato «l’inestimabile contributo delle donne, staffette coraggiose che versarono il loro sangue in difesa della libertà», sottolineando come quella data segnò una svolta verso l’affermazione di una Repubblica nata dal basso. Scozzese ha invece rimarcato il valore attuale di quella lezione storica: «L’8 settembre generò un moto di riscatto e la consapevolezza di essere un popolo libero e sovrano. Oggi, in un contesto internazionale difficile, non dobbiamo mai dare per scontata la democrazia».

Il capo dello Stato ha lasciato Porta San Paolo tra gli applausi dei presenti, a conferma di una memoria che resta viva nel cuore della città e del Paese.

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