
Mercoledì 29 ottobre, alle 15, in via della Magliana 173 a Roma, si terrà la cerimonia di inaugurazione del terzo Centro Diurno Alzheimer «SS Pietro e Paolo», promosso dalla ASL Roma 3. La nuova struttura entra a far parte del Polo Alzheimer del comune di Roma, che opera in sinergia con le aziende sanitarie locali e gestisce complessivamente 16 centri diurni, suddivisi tra gestione dipartimentale e municipale.
I centri diurni rappresentano un ponte fondamentale tra l’assistenza domiciliare e l’istituzionalizzazione, offrendo cure continuative e accessibili sul territorio. Oltre a garantire supporto sanitario, queste strutture svolgono un ruolo sociale cruciale. Tutelano la dignità dei pazienti e delle loro famiglie, promuovendo attività che favoriscono la socializzazione e le relazioni interpersonali.
Il nuovo centro è destinato ai pazienti in cura presso la ASL Roma 3, che attualmente assiste oltre 2.500 persone con un’età media di circa 75 anni. Il morbo di Alzheimer, la forma più comune di demenza, è una malattia neurodegenerativa progressiva che comporta la perdita di memoria e di altre capacità cognitive. Sebbene incurabile, il decorso può essere rallentato grazie a trattamenti specifici e alla frequentazione di ambienti strutturati come i centri diurni.
«Parliamo di strutture semi residenziali utili a migliorare la qualità della vita delle persone affette da Alzheimer ed altre forme di demenza, fornendo di pari passo un sostegno indispensabile alle famiglie. Un ambiente capace di regalare protezione e garantire stimoli, un posto dove promuovere benessere cognitivo, fisico e relazionale del paziente, ritardando la sua istituzionalizzazione definitiva» spiega la dottoressa Raffaella Maria Scoyni, medico chirurgo specialista in geriatria presso la ASL Roma 3.
«All’interno di queste strutture, che rappresentano una risorsa fondamentale nella rete dei servizi per le demenze, è possibile per il paziente accedere ad attività mirate: stimolazione cognitiva, terapia occupazionale, ginnastica dolce, laboratori manuali, animazione socio-culturale, musicoterapia e orientamento alla realtà. Tenendo sempre bene in mente che la socializzazione e le attività riabilitative sono il perno intorno al quale rallentare il declino cognitivo e mantenere le abilità residue, valorizzando le risorse personali del paziente. Benefici che si ripercuotono anche sui caregiver che vedono ridotto lo stress e il carico assistenziale, grazie a momenti di sollievo e a interventi psicoeducativi, informativi e formativi» aggiunge Scoyni.
L’inaugurazione del centro «SS Pietro e Paolo» rappresenta un ulteriore passo avanti nel rafforzamento della rete territoriale per la cura delle demenze, con l’obiettivo di offrire risposte concrete e umane a una delle sfide sanitarie e sociali più complesse del nostro tempo.
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