
Sono gravi ma stabili le condizioni di Silvia Piancazzo, la ragazza alla guida della Mini in cui viaggiava anche Beatrice Bellucci, la ventenne morta in un incidente su viale Cristoforo Colombo sabato sera.
A renderlo noto è l’ultimo aggiornamento del bollettino medico dell’ospedale San Camillo, dove la ragazza è entrata in terapia intensiva della Uoc Shock e Trauma la notte del 25 ottobre scorso in seguito all’incidente.
«Al momento le condizioni della ragazza sono ancora gravi - spiega il dottor Emiliano Cingolani, direttore F.F. Uoc shock e trauma - siamo ormai in terza giornata post operatoria. Al momento dell'ingresso in pronto soccorso è stata sottoposta a un intervento multidisciplinare ortopedico e chirurgico di riduzione delle numerose fratture delle ossa lunghe e di asportazione della milza. Attualmente le condizioni, nella gravità, sono sufficientemente stabili e il decorso post operatorio è il migliore possibile che ci possiamo aspettare in questo momento, ovviamente in relazione alla gravità complessiva delle lesioni che interessavano gli arti, l'addome, la pelvi e il torace. La prognosi è ancora strettamente riservata vista la vicinanza all'evento traumatico datato solo tre giorni fa».
Nella giornata di oggi, 27 ottobre, erano arrivati anche i risultati dei test tossicologici secondo cui Piancazzo non era sotto effetto di sostanze stupefacenti. Risultato negativo anche il test effettuato su A. G. 22enne originario di Anzio, alla guida della Bmw che aveva tamponato la Mini.
Proseguono intanto le analisi delle immagini acquisite dagli inquirenti dalle oltre venti telecamere che potrebbero chiarire la dinamica dell’incidente. La procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio stradale, l’ipotesi su cui stanno girando le indagini della polizia locale riguardano la possibilità che le persone coinvolte stessero partecipando a una gara clandestina sulla strada.
Se dovesse essere appurata, oltre all’omicidio stradale, i pm potrebbero contestare la violazione dell’articolo 9 ter del codice della strada, che prevede pene fino a 10 anni.
In contemporanea si stanno esaminando anche i telefonini recuperati a bordo della Bmw, appartenenti ai due ragazzi coinvolti, mentre si sta attendendo dai pm l'incarico per svolgere l'autopsia sul corpo della vittima.
I due amici a bordo dell'auto avevano rivelati alla polizia locale di Roma che non stavano viaggiando oltre i 70 chilometri orari. A smentirli ci sarebbero però i rilievi effettuati sul luogo della tragedia, oltre alle testimonianze delle persone presenti che avrebbero visto sfrecciare delle auto sulla strada a velocità ben maggiore di quella consentita.
L’ennesimo incidente mortale su una tra le strade più pericolose della Capitale ha riaperto il dibattito sull’inserimento di autovelox lungo il percorso della strada urbana più lunga d’Italia. All’indomani della tragedia, l’assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Eugenio Patané - già promotore dell’installazione di rilevatori di velocità in diversi punti nevralgici della città - ne aveva sottolineato l’importanza proprio su quell’arteria.
Oltre a quelli in fase di sperimentazione su via Isacco Newton, sulla Tangenziale est e il tutor sulla via del Mare, infatti, Patané prevede di arrivare impiantarne 60, di cui tre proprio sulla Colombo «nel tratto urbano tra piazza dei Navigatori e via Costantino e in due tratti extra-urbani».
I prossimi, ha reso noto l’assessore, dovrebbero invece arrivare «su corso Francia dove però, prima di installarli, serve il decreto prefettizio ma già sono stati fatti i sopralluoghi».
A sostenere il piano dell’assessore anche una petizione lanciata su Change.org che in due giorni ha superato le 1.500 firme
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