Roma, 10 settembre 2025
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Hiv, Roma entra nella rete mondiale delle Fast track city

Costituita la rete cittadina con Asl, ospedali e associazioni. Converti (Pd) e Cicculli (Sce): «La Capitale registra la più alta incidenza di nuove diagnosi, serve un cambio di passo»

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 3 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Roma muove un passo decisivo nella lotta all’Hiv e si prepara a entrare ufficialmente nella rete internazionale delle Fast track city. Dopo l’approvazione all’unanimità della mozione in assemblea capitolina lo scorso novembre, oggi la commissione congiunta Politiche sociali e Pari opportunità ha dato il via libera alla costituzione della rete cittadina che attuerà la strategia nella Capitale.

Oltre 40 rappresentanti alla commissione congiunta

Alla seduta hanno preso parte oltre 40 rappresentanti tra ospedali, Asl e realtà associative. Un’adesione ampia e qualificata che, secondo le consigliere capitoline Nella Converti (Pd) e Michela Cicculli (Sce), presidenti delle commissioni promotrici, rappresenta «la dimostrazione della grande disponibilità e dell’apprezzamento raccolto in questi mesi di incontri con le strutture sanitarie e il terzo settore».

Alla commissione hanno preso parte anche l’assessorato e gli uffici del dipartimento Politiche sociali e del dipartimento Pari opportunità, il vicedirettore generale del Campidoglio, le tre Asl romane e il coordinamento della commissione regionale Aids presieduto dal centro di riferimento dell’Inmi Lazzaro Spallanzani, insieme a una rappresentanza della stessa commissione regionale.

Cos'è la rete Fast track city

«Essere Fast track city – hanno dichiarato Converti e Cicculli – significa affiancarsi alle oltre 400 città nel mondo che lavorano per raggiungere gli obiettivi Onu sull’azzeramento delle nuove infezioni da Hiv, un traguardo che Roma intende conseguire. La Capitale registra la più alta incidenza di nuove diagnosi di Hiv in Italia: un trend che deve essere invertito. Per questo abbiamo accolto l’appello delle istituzioni sanitarie e della società civile, scegliendo di compiere un passo decisivo».

Le due consigliere hanno sottolineato come la costruzione di una rete cittadina permetterà di offrire «risposte più efficaci e coordinate, diffondere la cultura della prevenzione e contrastare lo stigma attraverso servizi innovativi, community based, sicuri, accessibili ed equi, liberi da pregiudizi».

I prossimi step

Il percorso ora prevede due passaggi fondamentali: la firma del protocollo internazionale della Dichiarazione di Parigi da parte del sindaco Roberto Gualtieri, con l’adesione formale alla rete Fast track city, e l’approvazione in giunta della delibera che istituirà un tavolo di lavoro permanente per portare avanti gli impegni presi dall’amministrazione.

Il progetto non si limiterà al coordinamento istituzionale e sanitario: la rete sarà ampliata coinvolgendo università, scuole, carceri e il cpr di Ponte Galeria, affinché la prevenzione raggiunga anche i luoghi più marginali della città. «Roma – hanno concluso Converti e Cicculli – ha riportato al centro dell’agenda politica la lotta all’Hiv. Questo importante risultato è frutto di un lavoro condiviso e coordinato».

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