Il Lazio guida la classifica nazionale per incremento delle esportazioni. Secondo i dati diffusi da Istat, nei primi sei mesi del 2025 la Regione ha fatto registrare un aumento del +17,4%, contro una media nazionale ferma al +2,1%.
«Il dato emerso oggi - 11 settembre, ndr - dalla rilevazione trimestrale Istat attribuisce al Lazio il primato nazionale per aumento dell’export», ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti.
«Si tratta di un risultato importante – ha aggiunto – che testimonia il buono stato di salute del nostro sistema imprenditoriale e la preziosa capacità di adattarsi delle nostre imprese alle situazioni socioeconomiche più complesse».
Secondo l’analisi della Camera di Commercio, nei primi sei mesi del 2025 le aziende laziali hanno esportato merci per un valore complessivo di 18,5 miliardi di euro, con un incremento di 2,7 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2024. I settori trainanti sono quelli degli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, oltre ai mezzi di trasporto.
Il governatore del Lazio, Francesco Rocca, ha sottolineato in particolare la crescita sul mercato statunitense: «Nei primi mesi del 2025 le esportazioni verso gli Stati Uniti sono più che raddoppiate (+133,7%)».
Rocca ha poi annunciato il lancio a novembre di un nuovo voucher per l’internazionalizzazione da 10 milioni di euro, il doppio rispetto all’ultima edizione.
Il risultato conferma la forza del tessuto imprenditoriale regionale: mentre il Centro Italia ha registrato una crescita media del +10,7%, il Lazio si è distinto come il principale motore dell’export, fornendo uno dei contributi più rilevanti alla crescita nazionale.
A livello nazionale, nei primi sei mesi del 2025, le regioni italiane che registrano gli incrementi su base annua più marcati dell'export in valore sono: Lazio (+17,4%), Toscana (+11,8%), Abruzzo (+10,1%) e Friuli-Venezia Giulia (+6,6%).
All'opposto, le flessioni tendenziali più ampie delle esportazioni riguardano Sardegna (-17,3%), Campania (-15,5%), Sicilia (-11,2%) e Molise (-9,8%). Nello stesso periodo, l'aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Toscana, Lombardia, Lazio e Abruzzo spiega per 3,4 punti percentuali la crescita su base annua dell'export nazionale; un ulteriore contributo positivo di 1,0 punti percentuali deriva dalle maggiori esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, da Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Sicilia e Marche e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Toscana.
Per contro, le minori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dalla Campania, di coke e prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna e di autoveicoli da Piemonte e Campania forniscono un contributo negativo pari a -1,5 punti percentuali.
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