Roma, 4 ottobre 2025
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Ex Fiera di Roma, partono i lavori: demolizioni, bonifica e una nuova «Città della gioia» in 40 mesi

L’intero processo di bonifica, demolizione e ricostruzione è stato suddiviso in tre tappe distinte e prevede un finanziamento di 250 milioni di euro

di Camilla PalladinoULTIMO AGGIORNAMENTO 1 mesi fa - TEMPO DI LETTURA 3'

Dopo oltre vent’anni di abbandono, l’ex Fiera di Roma cambia volto. Questa mattina sono partiti ufficialmente i lavori di bonifica e cantierizzazione dell’area di viale Marconi, nell'VIII municipio, primo passo verso una trasformazione radicale che restituirà ai cittadini un nuovo quartiere, interamente pedonale e circondato dal verde: la «Città della gioia».

Alla cerimonia di avvio delle operazioni erano presenti il sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore capitolino all’Urbanistica Maurizio Veloccia e il presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri, insieme ai rappresentanti del Fondo Orchidea (proprietario dell’area), con il ceo Luca Fantin e il gestore del fondo Marco Sion Raccah, e al developer manager di Ns costruzioni Alessandro Sbordoni.

Tre fasi di intervento per 40 mesi di lavori

L’intero processo di bonifica, demolizione e ricostruzione è stato suddiviso in tre tappe distinte. Nella prima fase, che durerà sette mesi, l’intera area sarà sottoposta a bonifica ambientale, con la rimozione dei rifiuti e delle sostanze inquinanti presenti nei fabbricati. In questa stessa fase si procederà alla demolizione di tutti gli edifici fino al livello pavimentale.

Seguiranno tre mesi di lavori per la seconda fase, che prevede la demolizione dei basamenti e delle parti interrate di alcuni fabbricati, operazioni più delicate che richiedono scavi e movimenti di terra.

Infine, nella terza e ultima fase, della durata di circa trenta mesi, verranno smantellate le strade interne e i sottoservizi non più utili, abbattute progressivamente le mura di perimetro e avviate le nuove edificazioni. Tutto questo in parallelo alla realizzazione delle nuove aree verdi e del parco pubblico.

Il masterplan: verde, piazze e un polo per la conoscenza

Il progetto di rigenerazione prende il nome di «Città della gioia», risultato di un concorso internazionale di progettazione vinto dal team Acpv architects con Arup, Asset e P’Arcnouveau. L’intervento è frutto dell’accordo siglato nel settembre 2023 tra il Campidoglio e il Fondo Orchidea.

L’idea è quella di trasformare il vecchio polo fieristico in un quartiere aperto e integrato, dove metà della superficie sarà destinata a verde e servizi. Il piano prevede infatti un aumento della permeabilità del suolo di circa 3,9 ettari. Su una superficie utile lorda di oltre 44mila metri quadrati, l’80 per cento (pari a più di 35mila metri quadrati) sarà destinato a uso abitativo, con oltre 7mila metri quadrati vincolati all’housing sociale. Il restante 20 per cento (circa 8.800 metri quadrati) sarà suddiviso in servizi direzionali (6.800 metri quadrati) e spazi commerciali (2mila metri quadrati).

Il nuovo quartiere sarà completamente pedonale e ospiterà due nuove piazze pubbliche: la piazza del Sole, a nord, su viale Tor Marancia, e la piazza degli Eventi, a sud, su via dei Georgofili. All’interno è previsto anche un hub della conoscenza e della formazione in collaborazione con l’università di Roma Tre.

Un investimento da 250 milioni di euro per l'ex Fiera di Roma

Il valore complessivo del progetto supera i 250 milioni di euro, interamente finanziati dal fondo proprietario. «È un giorno davvero importante per Roma. Finalmente – ha detto Veloccia – comincia la trasformazione di un’area abbandonata da anni, oggi una spianata di cemento, che diventerà la "Città della gioia". Questa prima fase di lavori riguarda demolizioni e bonifica e durerà circa sette mesi. Intanto l’amministrazione sta lavorando con la proprietà per approvare il piano attuativo. Poi partiranno i cantieri veri e propri per l’edificazione, che dureranno almeno due anni. Già da subito cominceremo a vedere i segni di una grande incompiuta che finalmente prende forma».

L’assessore ha sottolineato anche l’attenzione al sociale: «Alla "Città della gioia" ci saranno case a canone calmierato. Ogni nuovo progetto deve prevedere una quota di edilizia sostenibile, per dare una risposta concreta a chi non può accedere al mercato libero e costruire una città più equa».

Gualtieri: «Un quartiere sostenibile, sociale e di qualità»

Entusiasta anche il sindaco Gualtieri: «Siamo davvero contenti di entrare nella fase del cantiere di questo intervento che è uno dei più belli e più importanti esempi di rigenerazione urbana in un luogo che era abbandonato e degradato. Grazie a un concorso internazionale e a un impegno positivo da parte dei privati abbiamo definito un masterplan che porterà a un intervento di qualità. Si tratta di un investimento di 250 milioni che avrà un impatto positivo dal punto di vista ambientale, sociale e urbanistico».

Il primo cittadino ha aggiunto: «Le piazze saranno permeabili e integralmente pedonali, con tantissimo verde. Stiamo portando avanti un modello che unisce rigore nelle procedure e dialogo con gli investitori, per trasformare questa parte della città in un polo di pregio che darà qualità a tutto il quartiere».

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