
L’evasione fiscale torna a crescere. Secondo la relazione appena pubblicata del Mef, nel 2022 il “buco” tra tasse e contributi dovuti e quelli effettivamente versati è salito tra 98 e 102 miliardi di euro, circa 3,5 miliardi in più rispetto al 2021.
I dati arrivano dall’ultima Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva diffusa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Secondo il documento, l’economia sommersa – ovvero le attività economiche che sfuggono al fisco – ha generato un valore aggiunto pari a 182,6 miliardi di euro, in aumento del 10,4% rispetto all’anno precedente.
Nonostante la crescita in valore assoluto, il peso dell’economia sommersa sul Pil è rimasto stabile: 9,1% nel 2022, contro il 9% del 2021. Nel periodo 2018-2022, si registra comunque un miglioramento complessivo, con una riduzione del “tax gap” tra 5 e 5,9 miliardi di euro.
Le stime del Mef variano in base a due ipotesi di calcolo riguardanti il lavoro dipendente, che incidono sul totale dell’evasione.
Un dato, quello del 2022, che conferma come l’evasione resti una delle sfide più difficili per l’Italia, nonostante gli sforzi di contrasto e i segnali positivi di lungo periodo.
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