Trentasei opere dell’École de Paris, tra cui due quadri di Auguste Renoir, saranno protagoniste dell’asta in programma martedì 21 ottobre per finanziare il programma «Periferiacapitale». L’appuntamento - alle 18.30, nei saloni della Casa d’Aste Arcadia, in corso Vittorio Emanuele II, 18 - è voluto dalla Fondazione Charlemagne che devolverà il ricavato ad alcuni progetti di solidarietà e di rigenerazione urbana che si stanno sviluppando nei quartieri di Roma.
Periferiacapitale si dedica alla città di Roma e alle sue comunità «ascoltandole e valorizzandole, con un profondo senso di rispetto per una città le cui narrazioni troppo spesso mettono in luce unicamente gli aspetti negativi e la descrivono come incapace di cambiare», fa sapere la Fondazione.
Rendere i territori più inclusivi e solidali, accompagnando le energie sociali presenti e radicate nei quartieri della città, è l’obiettivo del programma, che in cinque anni ha affiancato oltre cento realtà territoriali presenti in tutti i Municipi di Roma, impegnate nella promozione di partecipazione attiva, mutualismo e giustizia sociale.
La visione è quella di una città in cui istituzioni, università, organizzazioni sociali e comunità collaborino per costruire insieme processi di cambiamento duraturi e condivisi. In questa prospettiva, «Periferiacapitale» nasce come un laboratorio di rigenerazione sociale.
Con questo progetto la Fondazione Charlemagne propone alle amministrazioni locali un impegno declinato in 7 nuovi progetti per la città: Filantropia, Economia Sociale, Poli Civici, Decentramento, Patrimonio Pubblico, Cultura Condivisa e Sviluppo Sostenibile».
Tra i protagonisti della prima asta, ci sono due opere di Auguste Renoir: Jeune Femme au Corsage Rouge et au Chapeau Jaune (base d’asta 50mila euro) e Tête de Femme (base d’asta 20mila euro). A dialogare con loro, la poesia cromatica di Pierre Bonnard in La Seine à Vernon 1930 (base d’asta 50).
Particolare attesa per l’olio di Chaïm Soutine, La Femme du Cordonnier. Un’opera di intensa forza espressiva, dal prestigioso percorso espositivo (Zurigo, Torino, Parigi) e supportata da un’ampia documentazione bibliografica, che partirà da una base d’asta di 200mila euro.
Accanto a questi capolavori, spiccano alcune firme internazionali: Maurice Utrillo, con la vibrante Rue Norvis à Montmartre Max Ernst, Tableau Ivre del 1960, Paul Signac, Pablo Picasso, Édouard Vuillard, Kees van Dongen, Eugène-Louis Boudin, Pierre-Albert Marquet e Katsushika Hokusai, l’indiscusso genio giapponese, che arricchisce l’orizzonte internazionale della collezione. Per gli appassionati di arte antica, il catalogo presente riserva ulteriori sorprese con opere di Francesco Fieravino detto il Maltese, di Peter Hardimé, Cornelis van Poelenburgh e una veduta di Venezia attribuita a Francesco Guardi.
«Sarà un evento in cui il collezionismo incontra la solidarietà, e la bellezza diventa occasione di rinascita per le periferie», ha commentato Massimo Tagliatesta, direttore di Arcadia.
“La collaborazione con Arcadia ci permetterà di trasformare un lascito di bellezza in energia viva per la città – ha dichiarato Stefania Mancini, presidente di Fondazione Charlemagne – il ricavato sosterrà percorsi di rigenerazione urbana e sociale che nascono dalle periferie e che raccontano la visione di una Roma più solidale, coesa e inclusiva”.
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