
La Roma vince e convince per l’ennesima volta fuori casa contro un’ostica Cremonese. 3-1 per i giallorossi di Gasperini che si portano momentaneamente in vetta alla classifica in solitaria, in attesa dell’esito del derby della Madonnina in programma stasera ore 20.45.
Parte benissimo la formazione di Nicola - troppo spesso etichettato come un esclusivo traghettatore, quando invece mette sistematicamente in difficoltà le grandi squadre. A testimonianza di ciò, arriva subito l’enorme occasione al 14esimo grazie al tandem leggero Bonazzoli-Vardy che dialoga in aria, con la conclusione volante dell’attaccante italiano - il più vivo dei lombardi - su cui Svilar sfoggia tutti i suoi riflessi, evitando un gol fatto.
La Roma però, come spesso in questa stagione, parte da miracolo del suo portiere per avviare il domino del gioco e così, soltanto due minuti più tardi Soulé chiude una grande azione confezionata da Wesley e soprattuto da Koné, chiudendo con un marchio di fabbrica ormai: tiro a giro sul palo corto dal centro del limite dell’area, come già accaduto a Firenze.
La Roma prende il sopravvento e al 25esimo Pellegrini troverebbe anche il 2-0, ma il Var annulla per fuorigioco. La partita è più viva che mai ed è tutt’altro che a senso unico: al 29esimo l’ennesimo, sensazionale miracolo di Svilar tiene in piedi il vantaggio per la Roma. Da lì la Roma sembra prendere la consapevolezza che il custode dei pali è nel suo prime così macina occasioni come quella di Pellegrini, imbeccato da una sgroppata di Celik, sul quale Audero devia come un gatto sopra la traversa.
Al 62esimo un Gasperini più animato nel primo tempo che nel secondo viene espulso per proteste, anche se, come ha tenuto a spiegare ai microfoni di DAZN:
Arrabbiato? Ne hai elencate parecchie di situazioni complesse, ma nel secondo tempo non ho detto niente. Il quarto uomo poteva dirlo all’arbitro. Sono stati commessi due errori grossolani: perché se doveva fare qualcosa, lo doveva fare nel primo tempo e non nel secondo dove non ho detto nulla.
Il quarto uomo ha già poco da fare, poteva almeno evitare due errori grossolani.
Non importa però alla squadra che solo due minuti dopo, lo fa esultare dalla balaustra della tribuna grazie a primo gol in giallorosso di Evan Ferguson, che chiude un azione manovratissima, orchestrata da tutti neoentrati. L’irlandese torna al gol con i club dopo un anno e, con una bella prestazione, si riprende la scena che aveva perso dopo un esordio promettente in Serie A.
La strada si fa in discesa, ma c’è ancora Bonazzoli sul cammino dei giallorossi: il sinistro a incrociare su assist geniale del Mudo Vasquez, anche lui entrato nella ripresa, esce però di poco a lato.
A chiudere virtualmente i giochi, l’Mvp della gara, Wesley, che segna su assist di El Sharaawy dopo un’azione totalmente gasperiniana. Il brasiliano sembra aver imboccato la strada che ci si aspetta dagli esterni di Gasp: tantissima corsa, qualità nelle scelte ma sopratutto chiusura delle azioni e gol.
Inutile il primo gol in serie A del difensore Folino che stabilisce il punteggio sul 3 a 1.
Gasp ai microfoni di Marco Russo lascia parzialmente perdere il nervosismo dell’espulsione anche se non le manda a dire soprattutto al quarto uomo.
Poi risponde all’esultanza, all’importanza dei cambi, alle prestazione di Baldanzi e al murales virale che lo ritrae come Lo stregone di Garbatella.
Sono molto contento per Ferguson, ne aveva bisogno.
Cambi fondamentali? Si certo i 5 cambi servono, se ne avessi di più ne userei di più. Ma continuano a non entusiasmarmi
Baldanzi mi è piaciuto moltissimo. Molto fastidioso e pericoloso, il ruolo di centravanti si può fare in tanti modo. Quando fai questi tipi di gol hai svoltato.
Io stregone? Mi sembra tra mago merlino e la befana [ride]. Grinta-Cuore-Sudore: gli ingredienti sono fantastici. E aggiungiamoci sale e spezie e per continuare a giocare. Giusto sognare. Sogni come già detto sono rarissimi da realizzare ma è lecito farlo.
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