Saranno 10, al massimo 20 i parcheggi che andranno persi per la realizzazione del Grande raccordo anulare delle biciclette in via Guido Reni. Lo ha fatto sapere l’assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè che, dopo il confronto con il municipio e la cittadinanza avviato nelle scorse settimane, ha comunicato le modifiche progettuali per recuperare «la quasi totalità dei posti auto».
L’annuncio mette, così, fine alle polemiche dei giorni scorsi culminate, giovedì 9 ottobre, nella protesta di una trentina di cittadini che, insieme ad alcuni esponenti di centro destra, hanno bloccato il cantiere.
«Chi ha impedito di proseguire i lavori in maniera del tutto illegittima e con l’appoggio di qualche forza politica, non sapeva o fingeva di non sapere che con il Municipio e i cittadini, con cui abbiamo interloquito nelle ultime settimane, avevamo già concordato delle modifiche al progetto che ci consentiranno di recuperare la quasi totalità dei posti auto», ha ribadito Patanè.«Dai 276 si arriverà- ha chiarito l’assessore - a perderne un numero risibile che va dai 10 ai 20 stalli».
«Sulla ciclabile di via Guido Reni non c’è alcun dietrofront da parte dell’amministrazione», ha poi assicurato Patanè. I tecnici capitolini hanno, infatti, lavorato sia sulla ridefinizione del progetto intorno al tracciato della pista ciclabile, sia sulla risistemazione delle strade limitrofe a via Guido Reni. Ad esempio 108 posti auto saranno ricavati su via Vespignani, via Pannini, via Stern, via Pier della Francesca, via Donatello, via Sacconi.
Proprio qui, in via Guido Reni, vicino al ponte della Musica, sabato 11 ottobre alle ore 15 è prevista la manifestazione «Roma non torna indietro» indetta dalle associazioni favorevoli alla ciclabile e agli altri interventi di mobilità sostenibile. Più trasporto su ferro con l’investimento in tram e metropolitane, più corsie preferenziali per rendere gli autobus più veloci e affidabili, più ciclabili «perché la bicicletta è un mezzo di trasporto urbano rapido, leggero ed economico» più aree pedonali «perché le piazze tornino a essere un luogo vissuto da tutti» sono alcune delle rivendicazioni dei promotori.
Tra loro ci sono Legambiente Lazio, Odissea Quotidiana, GRAB e Velolove, Salvaciclisti e Movimento Diritti dei Pedoni che puntano alla anche alla realizzazione di più strade scolastiche «per restituire spazi, autonomia e sicurezza alle nuove generazioni» e libertà di movimento per tutti».
Alla mobilitazione hanno aderito Open House Roma, Touring Club Italia, Settimo Biciclettari, Iam – Intorno alle Mura, Free Wheels Club, Streets for Kids, Bike to School, Cittadini per l’Aria, Sentiero Pasolini, SL&A Turismo e Territorio, Vivilitalia, Associazione Le Bici, Kyoto Club e Rebike.
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