Tina Modotti, donna, fotografa, militante: la grande mostra a Roma
- Edoardo Iacolucci
- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Al Museo di Roma in Trastevere, dal 14 maggio al 21 settembre 2025, un viaggio tra arte, politica e passione

Un evento imperdibile per gli amanti della fotografia, della storia e dell’arte: apre al pubblico la mostra “Tina Modotti. Donna, Fotografa, Militante. Una vita fra due mondi”, in programma al Museo di Roma in Trastevere dal 14 maggio al 21 settembre 2025.
Attraverso oltre 60 fotografie, lettere, documenti e articoli, l’esposizione racconta la vita intensa e il percorso artistico di Tina Modotti, figura iconica che ha saputo coniugare arte fotografica e impegno politico, lasciando un’impronta indelebile nella cultura italiana e messicana.
Una mostra che celebra l’impegno e la passione di una donna straordinaria
Promossa da Roma Capitale e curata dall’associazione Storia e Memoria Aps, la mostra si avvale della preziosa collaborazione con la Segreteria di Cultura del Governo del Messico e l’Archivio della Fototeca Nazionale dell’INAH.
Il percorso espositivo ripercorre le tappe fondamentali della vita di Tina Modotti, dall’incontro con il celebre fotografo Edward Weston alla sua adesione al Partito Comunista Messicano, fino all’esilio in Europa e al suo impegno nelle Brigate Internazionali durante la Guerra Civile Spagnola.
Le fotografie esposte – provenienti dalla Collezione della Fototeca dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (Inah) – immortalano il volto autentico del Messico post-rivoluzionario, i volti dei lavoratori, i simboli del movimento comunista e le lotte sociali che segnarono gli anni ’20 e ’30.
Chi era Tina Modotti?
Nata a Udine nel 1896 ed emigrata negli Stati Uniti da giovane, Tina Modotti iniziò la sua carriera artistica nel mondo del cinema e del teatro a San Francisco, prima di dedicarsi alla fotografia sotto la guida di Edward Weston.
Nel 1923 si trasferì in Messico, dove si immerse completamente nella vibrante scena artistica e politica del dopoguerra. Qui conobbe personalità del calibro di Frida Kahlo, Diego Rivera e David Alfaro Siqueiros, diventando una delle più importanti fotografe del realismo sociale.
Militante convinta, pagò caro il suo impegno: fu espulsa dal Messico nel 1930 e visse tra Berlino e Mosca, partecipando attivamente ai movimenti comunisti internazionali. Nel 1936 prese parte alla
Guerra Civile Spagnola, dove operò come infermiera e propagandista.
Morì prematuramente a Città del Messico nel 1942, a soli 45 anni, in circostanze mai del tutto chiarite.