Crisi abitativa, Gualtieri e gli altri sindaci europei chiedono 300 miliardi all'Ue: «Serve un piano d’emergenza come per il Covid» [VIDEO]
- Camilla Palladino
- 6 ore fa
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La richiesta è chiara: un piano europeo sull’edilizia che mobiliti 300 miliardi di euro all'anno, anche ricorrendo alla clausola di salvaguardia del Patto di stabilità, già utilizzata per la difesa

Un appello congiunto da parte di 15 sindaci delle principali città europee, tra cui Roma, Milano, Bologna e Barcellona, ha messo al centro dell’agenda comunitaria l'emergenza abitativa che attraversa l’Unione europea. La richiesta è chiara: un piano europeo sull’edilizia che mobiliti 300 miliardi di euro all'anno, anche ricorrendo alla clausola di salvaguardia del Patto di stabilità già utilizzata per la difesa.
A guidare la delegazione dei sindaci a Bruxelles è stato Roberto Gualtieri, primo cittadino della Capitale, che ha incontrato la vicepresidente della Commissione europea Teresa Ribera e il commissario all’Housing Dan Jorgensen. Con lui anche Beppe Sala (Milano) e Matteo Lepore (Bologna), oltre al sindaco di Barcellona Jaume Collboni, promotore dell’iniziativa.
Un piano da 300 miliardi all'anno
«Non abbiamo sufficienti case, abbiamo problemi con i giovani e con il mercato immobiliare: servono risorse per aumentare le misure», ha detto Gualtieri alla Commissione europea, sottolineando come il deficit finanziario del settore immobiliare sia stato stimato dalla Banca europea per gli investimenti in quasi 300 miliardi l’anno. Una cifra che dovrebbe essere composta da «sovvenzioni, prestiti, finanziamenti privati, comunali e statali».
Secondo il primo cittadino di Roma, l’intervento dell’Ue deve concretizzarsi in un sostegno dedicato: «Il più possibile con sovvenzioni dirette per affrontare i bisogni più urgenti». Inoltre, ha ribadito che le città devono essere partner diretti nell’attuazione dei programmi: «Non vogliamo ignorare gli altri livelli, ma riteniamo che le città siano gli attori attuatori. Serve un collegamento diretto con loro, per rendere più efficienti la definizione dei bisogni e il programma di attuazione».
I fondi di Coesione e le risorse non spese del Next Generation Eu
Il piano dei sindaci punta a un’azione coordinata su più livelli, con interventi a breve, medio e lungo termine. «Chiediamo un piano d’azione europeo per l’edilizia abitativa - ha spiegato il sindaco - e l’istituzione di un flusso di finanziamenti di emergenza che permetta alle città di sviluppare rapidamente progetti di edilizia sociale e a prezzi accessibili». I sindaci hanno chiesto che anche le risorse non spese del Next Generation Eu siano riorientate verso la casa e che i fondi di Coesione vengano utilizzati per affrontare l’emergenza abitativa, come proposto dalla Commissione nella revisione di medio termine.
La clausola di salvaguardia nazionale
Non solo risorse, ma anche strumenti normativi. «Le norme sugli aiuti di Stato - ha sottolineato Gualtieri - devono essere riformate per consentire maggiori investimenti pubblici nell’edilizia sociale e a prezzi accessibili». E ha proposto un passo ulteriore: «La clausola di salvaguardia nazionale, attualmente richiesta in 16 Paesi per la difesa, dovrebbe essere attivata anche per i progetti di edilizia abitativa».
Un altro punto chiave del piano è la richiesta di un indicatore europeo per valutare lo stress del mercato immobiliare. «Pensiamo che debba essere definito un indicatore dello stress del mercato, così da individuare le aree urbane dove intervenire prioritariamente. Come sappiamo quanti posti negli asili servono, dobbiamo sapere anche quanti alloggi mancano», ha aggiunto il sindaco della Capitale. E ha concluso: «L’emergenza abitativa è grave per i cittadini quanto lo è stato il Covid e va affrontata con lo stesso livello di urgenza e determinazione. Non vediamo l’ora di assistere ai prossimi passi della Commissione su questo tema, che è centrale per la vita dei cittadini europei».
Gualtieri: «Molte città hanno un numero insufficiente di case, Milano è messa meglio di Roma»
Le stesse richieste Gualtieri le ha avanzate nel suo intervento di mercoledì 14 maggio a Bruxelles, nell’aula plenaria del Parlamento durante il Comitato delle regioni, vale a dire l'assemblea che offre consulenza alle istituzioni europee sulle leggi che interessano le città e le regioni dell'Ue. «Ci sono molte città - aveva detto in un punto stampa al Parlamento europeo - che hanno un numero insufficiente di case. Stiamo parlando della fascia meno abbiente della popolazione. Milano sta messa meglio di Roma perché ha un numero più alto in proporzione, quindi Roma ha un bisogno ancora maggiore di realizzare più alloggi di edilizia residenziale pubblica. Ci sono altre città europee che hanno questo problema, o altre ancora che stanno messe benissimo come Vienna. In questo ambito serve la grande componente di risorse europee, che si sommi a quelle nazionali e cittadine per colmare il gap finanziario che altrimenti rende difficile per un comune da solo realizzare l'edilizia residenziale pubblica, perché avendo un affitto molto basso quello che entra non è sufficiente a coprire i costi».
L'impegno del sindaco a Bruxelles contro la crisi abitativa
Prosegue dunque l'impegno del primo cittadino per sollecitare l'Unione europea a intervenire con urgenza contro la crisi abitativa. Negli ultimi sono stati diversi gli interventi di Gualtieri a Bruxelles, e non solo. Alla fine dell'anno scorso il sindaco di Roma e altri nove sindaci europei avevano inviato una lettera alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per chiedere di istituire una task force sull’edilizia abitativa. Richieste ribadite dai sindaci lo scorso febbraio a margine di un'altra plenaria del comitato delle Regioni a Bruxelles, dopo aver presentato la stessa proposta alla Commissione europea. Infine, lo scorso 5 maggio, Gualtieri era volato a Barcellona per incontrare il premier spagnolo Pedro Sánchez e illustrargli, insieme ai suoi omonimi di Barcellona, Jaume Collboni, e di Parigi, Anne Hidalgo, l'iniziativa «European Mayors for Housing».