Telecamere, intelligenza artificiale e riconoscimento dei veicoli: ecco come funziona la sala «Smart police support» del Campidoglio
- Camilla Palladino
- 1 ora fa
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Il centro di controllo, destinato a diventare un punto nevralgico nella gestione della sicurezza cittadina, rappresenta uno dei pilastri del piano di digitalizzazione per il Giubileo

Tremila telecamere attive, algoritmi di intelligenza artificiale e sistemi di rilevamento avanzati. È il cuore tecnologico della sala operativa «Smart police support» (Sps) del Campidoglio, visitata nella mattinata di mercoledì 18 giugno dal sindaco Roberto Gualtieri e dal questore Roberto Massucci. Il centro di controllo, destinato a diventare un punto nevralgico nella gestione della sicurezza cittadina, rappresenta uno dei pilastri del piano di digitalizzazione per il Giubileo.
Primo banco di prova: la Giornata mondiale della gioventù
«Questa sala operativa - ha detto il primo cittadino - è un segno tangibile dell’avanzamento della nostra capacità di controllo e monitoraggio del territorio. Con questo sistema di telecamere e sensori saremo in grado di avere un controllo in tempo reale, sapere quante persone si trovano in un luogo e quando si superano i limiti di sicurezza. Sarà fondamentale per prevenire ed eventualmente intervenire in situazioni critiche». Un banco di prova sarà rappresentato dalla Giornata mondiale della gioventù, in programma a Tor Vergata dal 28 luglio al 3 agosto. «Sarà un grande test per questo sistema e un’occasione importante per verificare sul campo l’efficacia delle tecnologie», ha aggiunto il sindaco.
Come funziona la sala «Smart police support»
La Sps integra sistemi ottici ad alta risoluzione, intelligenza artificiale per il conteggio dei flussi e il riconoscimento dei veicoli, e un sistema di allerta automatico in caso di superamento delle soglie critiche. Tra le funzionalità avanzate figurano anche algoritmi in grado di rilevare colonne di fumo, utili per la gestione degli incendi, e il monitoraggio del rischio idrogeologico, con la possibilità di attivare tempestivamente la protezione civile. La sala opera infatti in sinergia con tutte le forze dell’ordine, la protezione civile e la questura, integrando la propria rete con l’infrastruttura digitale del 5G.
Il sistema, già operativo con circa 3mila telecamere tra dispositivi di nuova e vecchia generazione, punta a raggiungere tra le 10mila e le 11mila unità entro la fine del 2026. Inoltre, a partire da luglio sarà avviato il dispiegamento di nuovi apparati a Corviale, una zona che ha registrato numerose criticità in passato. «È una misura importante per aumentare la sicurezza nelle periferie», ha specificato Gualtieri.
Massucci: «Una finestra sul futuro»
Il questore Massucci ha sottolineato il valore strategico del progetto: «Abbiamo aperto una finestra sul futuro, dove le tecnologie saranno cruciali per ottimizzare l’uso delle risorse umane, ridurre i margini di errore e accelerare i tempi di analisi. Si tratta di un cambiamento che richiederà anche un’evoluzione culturale, perché la tecnologia può supportare l’uomo, ma serve sempre il fattore umano per renderla davvero efficace».