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Inaugurato un nuovo appartamento per minorenni stranieri non accompagnati nella Città dei ragazzi: ora la struttura di accoglienza ha in totale 42 posti

  • Immagine del redattore: Camilla Palladino
    Camilla Palladino
  • 5 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

 Si tratta di un vero e proprio villaggio urbano: un’oasi verde di 60 ettari con strade, piazze, alloggi e servizi nel cuore del quadrante ovest di Roma

L'inaugurazione del nuovo appartamento nella Città dei ragazzi
L'inaugurazione del nuovo appartamento nella Città dei ragazzi

«Siamo contenti di costruire ponti e non muri». Con queste parole, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, il sindaco Roberto Gualtieri ha inaugurato l'appartamento «Verrazzano», destinato a minorenni stranieri non accompagnati tra i 16 e i 18 anni, all'interno dell'Opera nazionale per la Città dei ragazzi in zona Pisana. La nuova abitazione avrà 8 posti a disposizione, portando la capacità complessiva dell'intera struttura di accoglienza a 42 posti, ed è stata ristrutturata con il contributo della fondazione Banca nazionale del lavoro.


    L'interno dell'appartamento «Verrazzano»
L'interno dell'appartamento «Verrazzano»

È il quinto appartamento attivo nella Città dei ragazzi, il progetto per ospitare giovani migranti e avviarli a programmi di formazione e lavoro, nato nel 1953 per volere di Monsignor Carroll-Abbing. Si tratta di un vero e proprio villaggio urbano: un’oasi verde di 60 ettari con strade, piazze, alloggi e servizi nel cuore del quadrante ovest di Roma. «Un contesto bellissimo di valorizzazione della persona», l'ha definito il primo cittadino, aggiungendo: «La nostra è una grandissima riconoscenza. Questo è un segno di speranza e siamo molto contenti di sostenere i giovani».


Presenti all'inaugurazione anche il presidente dell'XI municipio Gianluca Lanzi e l'assessora capitolina ai Servizi sociali Barbara Funari, che ha sottolineato: «Ogni minore che arriva qui da solo, spesso dopo viaggi dolorosi, porta con sé non solo ferite e paure, ma anche sogni, talenti e desiderio di riscatto. È nostro compito, come istituzioni e come comunità, proteggerli, ascoltarli e accompagnarli verso un futuro di autonomia, inclusione e speranza». Infine ha concluso: «Offrire un futuro ai ragazzi migranti, vuol dire dare un futuro anche alla nostra città. Nessuna persona deve sentirsi straniera in un luogo dove cerca protezione».


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