Roma, 20 agosto 2025
Attualità

Regina Coeli, notte di disordini nel carcere: UilPa denuncia sovraffollamento record

Tensioni e incendi nella struttura di Trastevere, con pochi agenti a fronte di oltre mille detenuti. UilPa: «Nordio profetico»

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 3 giorni fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Una notte di forti tensioni ha scosso il carcere romano di Regina Coeli tra il 16 e il 17 agosto. Secondo quanto riferito dalla UilPa Polizia penitenziaria, prima i detenuti della sesta sezione hanno ritardato il rientro in cella, poi nella terza sezione alcuni reclusi hanno lanciato bombolette da campeggio contro gli agenti e appiccato incendi. La situazione è stata riportata sotto controllo soltanto alle 5 del mattino, grazie all’intervento del comandante facente funzioni e di agenti richiamati dal riposo per rinforzare il personale in servizio.

Sovraffollamento e carenza di organico

Il segretario generale della UilPa, Gennarino De Fazio, ha denunciato il sovraffollamento record dell’istituto: 1.116 detenuti a fronte di 572 posti regolamentari, con un tasso vicino al 200%. Gli agenti assegnati sono 350, la metà di quelli necessari. Nella notte dei disordini erano in servizio soltanto una decina di poliziotti, costretti spesso a turni fino a 26 ore consecutive.

«Gli operatori hanno agito con professionalità e a loro esclusivo rischio e pericolo, ma senza interventi risolutivi non sempre potrà andare così», ha dichiarato De Fazio, chiedendo misure immediate per alleggerire la densità detentiva e rafforzare gli organici.

Il suo messaggio è rivolto direttamente al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, citato a seguito dell'intervista pubblicata questa mattina su Il Messaggero nella quale, continua De Fazio, «si spinge a dire che ‘il sovraffollamento porta all’esasperazione … e quindi alla rivolta violenta…’», parole che secondo il segretario generale della UilPa rendono il ministro «profetico».

«Peccato che anziché intervenire tangibilmente sul sovraffollamento - continua De Fazio - abbia contribuito a introdurre il ‘reato impossibile’ di rivolta carceraria, per il quale ha evidentemente anche tracciato un’esimente o, quanto meno, un’attenuante giuridica! Il Guardasigilli, per una volta sia consequenziale e si faccia promotore di misure concretamente e immediatamente deflattive della densità detentiva, per potenziare gli organici della Polizia penitenziaria che è ormai allo stremo in tutto il Paese», conclude.

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