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In 300mila alla Piazza per Gaza di Roma. I leader dell'opposizione dal palco: «Non siamo complici del massacro»

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    Redazione La Capitale
  • 51 minuti fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli insieme per ottenere dal governo sanzioni a Israele, stop immediato alle armi, cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi. Gualtieri: «Roma vuole la pace»

in piazza per gaza

Circa 300 mila manifestanti, secondo l'organizzazione, hanno affollato piazza San Giovanni a Roma per chiedere sanzioni a Israele, stop immediato all'invio di armi, il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi.


Sul palco posto al punto d'arrivo del corteo partito dopo le 14 da piazza Vittorio Emanuele II di Savoia, diversi interventi hanno ribadito il loro messaggio in sostegno al popolo gazawi e contro le politiche di accondiscendenza del governo Meloni all'omologo israeliano Benjamin Netanyahu. Tra loro i quattro leader delle forze politiche d'opposizione promotrici della manifestazione: Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra.


Il racconto della manifestazione

Nonostante la questura di Roma non dia, al momento, una stima sul numero dei partecipanti alla manifestazione, secondo le forze dell'ordine sarebbero state rispettate le previsioni degli organizzatori.


Nei giorni scorsi, nel loro preavviso per l'autorizzazione del corteo, i promotori avevano ipotizzato la presenza di circa 50mila persone ma oggi hanno annunciato che i manifestanti sono 300mila.


Al di là della pretestuosa lotta sui numeri, ad essere al centro dei discorsi a San Giovanni è stata la «lotta per l'umanità» e per la pace. Tante e diverse le bandiere sventolate, da quella della pace a quella dei diversi partiti, oltre ovviamente a quella della Palestina. Un corteo che si è svolto senza particolari problematiche, come ribadito dalla questura.


L'unica protesta evidente è stata quella di studenti e attivisti di Udap e Giovani Palestinesi d'Italia che, con fumogeni e lo striscione rosso con la scritta «Basta complicità con il genocidio, Italia fuori dalle guerre imperialiste», hanno protestato per quello che hanno definito un tardivo intervento delle forze politiche presenti.


Sventato infine lo scontro con un flash mob che, in contemporanea, si stava svolgendo davanti alla sinagoga di Roma. Un centinaio di persone si sono date appuntamento per ribadire il loro «orgoglio d'essere italiani e sionisti».


Il messaggio dei leader politici

«Non possiamo essere complici di una vera e propria pulizia etnica, come definita anche dall'ONU - tuona dal palco la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein -. Chiediamo sanzioni contro Netanyahu, embargo totale sulle armi e la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas».


Nel suo intervento Schlein quindi ha espresso solidarietà ai cittadini israeliani che protestano contro il proprio governo e ai palestinesi che manifestano contro Hamas.


Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha rincarato la dose, inviando un chiaro messaggio di accusa a chi ha visto in questa protesta un sentimento antisemita: «Questo massacro non può proseguire con i nostri soldi. Non è antisemitismo condannare la condotta criminale di Netanyahu; è umanità». Conte ha definito l'evento «la piazza dell’umanità» e ha denunciato il governo italiano come «complice e ipocrita».


Tanti i messaggi diretti alla premier Giorgia Meloni e ai ministri, tra cui quello di Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana e parlamentare Avs: «Come fate a dormire la notte, mentre davanti ai nostri occhi scorrono immagini di un genocidio, con migliaia di bambini uccisi? È ora di dire basta con azioni concrete».


Anche Angelo Bonelli, leader di Europa Verda, ha definito quanto accade a Gaza «pulizia etnica» e ha chiesto una chiara presa di posizione dell’Italia dalla parte giusta della storia: «Saranno i tribunali a decidere se è genocidio, ma bombardare scuole e ospedali è pulizia etnica».


Presente al corteo anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha sottolineato il significato della manifestazione: «Roma vuole la pace. Questa piazza chiede con forza il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e una pace giusta fondata sul principio di due popoli e due Stati».


Il messaggio d'unità e le testimonianze


Come richiesto da Fratoianni in vista del corteo, la Piazza per Gaza ha visto in quello che sta avvenendo nella Striscia «l'unica barra in grado di interpretare quello che accade». Tra i maggiori simboli di questa unità ritrovata la stretta di mano tra Schlein e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, due leader del Pd tra cui non scorre buon sangue, in particolare a causa della contrarietà della segretaria a un terzo mandato del governatore.


Diverse le voci che si sono susseguite sul palco di piazza San Giovanni. Tra questi non sono mancate le accuse a Israele di star commettendo a Gaza un genocidio. Lo ha detto ad esempio lo stesso De Luca, a margine della manifestazione, affermando che quello che sta avvenendo «è più che un genocidio». Lo ha quindi tuonato dal palco anche Walter Massa, di Arci, così come il leader del M5S Giuseppe Conte. Il giornalista Gad Lerner, invece, ha dedicato il suo intervento a un attacco diretto a Netanyahu per essersi intestato «abusivamente la memoria della Shoah per tentare di darsi un salvacondotto morale».


Accompagnati dai momenti musicali a opera di Paolo Fresu, sul palco si sono quindi susseguiti tanti ospiti, tra cui: Abubaker Abed (giornalista palestinese, in video); Iddo Elam (giovane israeliano che ha rifiutato il servizio militare e preso parte alle proteste contro il governo Netanyahu); la storica Anna Foa (in video); i giornalisti Rula Jebreal e Gad Lerner; Emiliano Manfredonia (Acli); Walter Massa (Arci); Luisa Morgantini (Assopace Palestina); Atef Abu Saif (ex ministro palestinese di Al-Fatah); Feroze Sidhwa (medico chirurgo che ha operato a Gaza e testimoniato all’Onu, in video); Silvia Stilli (Aoi).

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