Maricetta Tirrito, l’ex paladina antimafia condannata a 8 anni: sfruttava gli anziani della struttura che dirigeva
- Rebecca Manganaro
- 10 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 feb
Maricetta Tirrito, che aveva guadagnato notorietà per il suo impegno contro la mafia, è stata condannata per aver sfruttato economicamente gli anziani della struttura che dirigeva, utilizzando i loro soldi per spese personali e lussuosi sfizi

Maricetta Tirrito, nota attivista antimafia, è stata condannata a otto anni di carcere per i crimini commessi nella gestione della Silver Cohousing, una struttura per anziani a Ardea. La struttura, che doveva essere un esempio di assistenza, si è trasformata in un luogo di sfruttamento degli ospiti. Gli anziani, spesso incapaci di intendere e volere, venivano usati come «bancomat» per finanziare i capricci di Tirrito, che si faceva pagare spese personali come shopping, cene al ristorante, viaggi e persino interventi chirurgici estetici.
Il processo ha visto la caduta dell'accusa più grave, quella di omicidio con dolo, legata alla morte di uno degli ospiti, Luigi Bonomo. Tuttavia, la corte ha confermato altre accuse contro Tirrito, tra cui abuso edilizio, circonvenzione di incapace, autoriciclaggio e falso ideologico.
Il lato oscuro della paladina antimafia
La vicenda di Tirrito ha suscitato un grande scalpore, soprattutto perché lei era una figura di spicco nel mondo antimafia, nota per il suo impegno accanto a personalità come don Antonio Coluccia. Anche diversi politici, tra cui quelli di Fratelli d’Italia, avevano sostenuto le sue iniziative. Nonostante la sua fama, le indagini hanno rivelato un lato oscuro nella sua gestione della Rsa, che aveva attratto anziani tramite assistenti sociali, ma che poi si è rivelata un'operazione di sfruttamento.
L'inchiesta è iniziata nel 2022, dopo la denuncia di un infermiere che aveva sollevato dubbi sulla salute di Bonomo, un ospite della struttura. I carabinieri, insieme ad altre forze di polizia, hanno fatto irruzione nella struttura a gennaio 2023, trovando condizioni igieniche precarie e scoprendo un sistema che sfruttava i pensionati per spese private. Tirrito riusciva a ottenere il controllo dei beni degli anziani con falsi certificati medici, isolandoli dalle loro famiglie.
Condanne per i collaboratori e il ricorso dei legali
Il processo ha visto anche la condanna dei collaboratori: Silvana Loconte (2 anni e 3 mesi), Marina Endrjievschi (2 anni e 6 mesi), mentre Fabio Corbo, il compagno di Tirrito, è stato assolto.
I legali di Tirrito hanno annunciato che faranno ricorso.