Gli iscritti ci sono ma la Regione dice «no» alla terza sezione, la scuola rischia di chiudere e i genitori si ribellano
- Titty Santoriello Indiano
- 8 ore fa
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Hanno raccolto oltre 800 firme i genitori della scuola dell'infanzia Giovanni Ponti, nel quartiere Colle Massimo, contro la decisione dell'ufficio scolastico regionale di non aprire la terza sezione. Il presidente del XII municipio Elio Tomassetti: « Basta tagli, chiedo un incontro al ministero dell'Istruzione»

L'ufficio scolastico della regione Lazio non ha accolto la richiesta di aprire la terza sezione alla scuola dell'Infanzia Giovanni Ponti. Per questo i genitori hanno avviato una petizione raccogliendo oltre 800 firme. «Avete deciso che fosse meglio risparmiare facendo prevalere le ragioni economiche sulle esigenze formative dei piccoli alunni», scrivono le mamme e i papà rivolgendosi alla dirigenza dell'ente. Siamo nel quartiere Colle Massimo, non lontano da via della Pisana, nel XII municipio.
Il municipio chiede un incontro al ministero dell'Istruzione
«Un plesso centrale per il nostro territorio, dotato anche di una nuova mensa, che con i tagli dell'ufficio scolastico regionale. potrebbe essere costretto alla chiusura».
L'allarme è del presidente del municipio Elio Tomassetti che proprio oggi, lunedì 19 maggio, ha ricevuto la raccolta firme. «I tagli ministeriali agli organici - ha aggiunto - impattano in modo evidente sulla qualità dei servizi offerti», ha sottolineato Tomassetti che ha annunciato una verifica della situazione in tutti gli istituti scolastici del territorio e che ha chiesto un incontro al ministero dell'Istruzione.
Il calo di iscrizioni, la campagna della scuola e l'obiettivo raggiunto
Lo scorso anno si era verificato un calo di iscrizioni. Per questo i genitori e i docenti hanno organizzato un open day al fine di promuovere la scuola. In questo modo 40 nuove famiglie avevano scelto per i propri figli la Giovanni Ponti. Ma nonostante il raggiungimento dell'obiettivo, l'ufficio scolastico regionale non ha accolto la richiesta della dirigenza dell'Istituto comprensivo Pino Puglisi di cui fa parte il plesso. «Negare la terza sezione, anche quando gli iscritti ci sono, significa che man mano, ci saranno sempre meno bambini», sottolinea la rappresentante dei genitori Eleonora Caponi.
«Quartiere con tante coppie giovani»
La preoccupazione delle famiglie riguarda la progressiva volontà di ridimensionare la scuola che poi potrebbe portare alla chiusura. Una circostanza che avrebbe anche «ripercussioni socio economiche», sottolinea Caponi visto che il plesso si trova in una piazza, Largo Ludovico Quaroni, dove ci sono varie attività commerciali - dall'edicola al forno, dal bar alla pizzeria al laboratorio di pasticceria - e che costituisce un punto di ritrovo. Inoltre nei prossimi anni si prevede la presenza di molti bambini perché «siamo in un un quartiere giovane, pieno di coppie giovani e in forte espansione urbanistica», sottolinea la rappresentante.

«Più alunni per classe vuol dire meno qualità»
A fronte di tre sezioni con 68 alunni, dunque, l'ufficio scolastico regionale ha assegnato solo due sezioni per un totale di 52 alunni di cui due con disabilità. «Questa scelta - ha dichiarato l'assessora municipale alla Scuola Maria Stella Squillace - ha un impatto estremamente negativo sulla qualità dell’offerta formativa e educativa determinando un aumento del numero delle alunne e degli alunni per classe e non garantendo in modo efficace l’inclusione in presenza di situazioni di disabilità».
D'altro canto « la scuola pubblica dovrebbe essere una delle priorità nelle scelte politiche e negli investimenti pubblici per costruire il futuro delle nuove generazioni - ha aggiunto Tomassetti - con l’obiettivo principale di garantire luoghi sicuri, una maggiore inclusione, la qualità della didattica e la tutela delle condizioni di lavoro del personale scolastico».