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Varchi sull'Appia Antica, soddisfatti Legambiente e Comitato Caffarella: «Liberiamo un monumento dalle auto»

  • Giacomo Zito
  • 5 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Stop al traffico di attraversamento sul primo tratto dell'Appia. Per l'associazione ambientalista «ora serve rapidità e un limite di velocità di 20 km/h per il traffico residuo».

museo delle mura porta san sebastiano
Porta San Sebastiano (La Capitale)

A partire dall’estate, il primo tratto urbano dell’Appia Antica – tra le Mura Latine e l’Ardeatina – sarà protetto da tre varchi elettronici in entrata e in uscita, pronti a registrare e sanzionare i transiti non autorizzati. L’iniziativa, raccontata da La Repubblica, arriva dopo anni di sollecitazioni da parte di cittadini, comitati e associazioni ambientaliste ed è stata portata avanti dal Comune di Roma in sinergia con il ministero dei Trasporti.


Gli occhi elettronici saranno collocati in corrispondenza di Porta San Sebastiano, dell’incrocio tra via Appia Antica e via Appia Pignatelli, e al bivio tra via Ardeatina e via delle Sette Chiese. L’obiettivo è chiaro: ridurre drasticamente il traffico di attraversamento, salvaguardando la fruizione culturale, pedonale e ciclabile del tratto urbano della Regina Viarum, da luglio 2024 ufficialmente inserita tra i patrimoni mondiali dell’Unesco.


Un progetto atteso da anni

Grande la soddisfazione da parte di Legambiente, che commenta: «Bene il Comune di Roma, finalmente il primo tratto della Regina Viarum potrà essere liberato dalla tenaglia terribile del traffico». Roberto Scacchi, responsabile nazionale mobilità e presidente regionale dell’associazione, ha ricordato quanto sia stato complesso portare a termine il percorso: «Sono passati quasi dieci anni tra mancate autorizzazioni e ritardi burocratici. Ora serve rapidità e un limite di velocità di 20 km/h per il traffico residuo».


Sulla stessa linea anche Roberto Federici, storico membro del Comitato per il Parco della Caffarella, che rievoca il precedente tentativo di pedonalizzazione: «Il 19 marzo 1997, durante la giunta Rutelli, fu chiusa al traffico l’Appia nei giorni festivi. Fu una giornata meravigliosa. Ma durò poco: mancarono i fondi per i vigili e tutto tornò come prima». Federici esprime preoccupazione per l’effettiva efficacia del sistema: «Con il nuovo compromesso basterà entrare e uscire dallo stesso varco per evitare la multa, così nel weekend poco cambierà. Una soluzione che sembra agevolare più i ristoranti della zona che la tutela del patrimonio».


Come funzionerà il sistema

Il meccanismo prevede che siano multati solo i veicoli che entrano da un varco e ne escono da un altro, lasciando liberi dal rischio sanzione lavoratori e residenti che accedono e tornano dallo stesso punto. L’approccio, secondo l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, raggiunto da La Repubblica, mira a «tutelare la bellezza ambientale e monumentale della zona patrimonio dell’Unesco, creando un ambiente più sicuro e piacevole per pedoni e ciclisti».


Il progetto rappresenta anche un primo importante passo verso una riconversione più sostenibile della mobilità romana: «Restituire spazio ai cittadini sottraendolo alle auto è un obiettivo chiave dell’amministrazione» ha spiegato Patanè.


Il ruolo dell’attivismo civico e gli altri interventi attesi

A sostenere la misura negli anni è stato un fitto tessuto di realtà locali che hanno costruito attorno all’Appia Antica un vero movimento di cittadinanza attiva. «Insieme a tante associazioni e cittadini – aggiunge Scacchi – abbiamo contribuito a far crescere l’attenzione sulla bellezza e il valore di questo tratto. Ora continueremo a vigilare per garantire l’attuazione completa del progetto».


Con la nuova regolamentazione in arrivo e i varchi pronti a entrare in funzione, l’Appia Antica si prepara a tornare a essere un luogo di cultura e natura, finalmente liberato dalle auto. Una vittoria per chi da decenni chiede che la Regina Viarum sia riconsegnata al suo splendore originario.


Oltre alla mobilità, però, l'Appia Antica aspetta da tempo anche altri interventi per acquistare la dignità che merita. Tra questi, lo sgombero di 13,5 ettari di aree pubbliche ancora in mano privata (nonostante l'esproprio del 2005) e una maggiore valorizzazione dei suoi luoghi di pregio, come lo scavo archeologico di via Appia Antica 39 di recente sito di ritrovamento di un antico mosaico.

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