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Caffarella: pressioni del Comitato alla Corte dei Conti per il caso degli espropri bloccati

  • Giacomo Zito
  • 27 gen
  • Tempo di lettura: 2 min

«Scrivete con noi alla Corte dei Conti» è l'invito del Comitato per il Parco della Caffarella per mobilitare la Corte dopo tre anni di immobilismo


testo emailper conte dei conti e foto  comitato per il parco della caffarella

A quasi vent’anni di attesa per lo sgombero di 13,5 ettari di Caffarella espropriati e occupati dai privati, il Comitato per il Parco della Caffarella si mobilita per fare pressione alla Corte dei Conti.


«Da oltre tre anni - scrive il Comitato - la Corte dei Conti risulta inadempiente riguardo all’accertamento della responsabilità erariale dell’Amministrazione capitolina per il mancato sgombero e riacquisizione delle aree della Caffarella, espropriate da vent’anni ma ancora inaccessibili».


Proprio per far fronte a questo apparente immobilismo, il Comitato ha avviato una campagna di pressione civile tramite email. «Scrivete con noi alla Corte dei Conti» è l'invito che lo stesso rivolge ai suoi sostenitori nell'ultima newsletter, con l'idea per cui «più numerose saranno le e-mail inviate, maggiore sarà la possibilità di ottenere un intervento concreto».


L'esposto della Caffarella alla Corte dei Conti


L'iniziativa nasce a seguito degli oltre tre anni di attesa dall'invio dell'esposto contro la sindaca Virginia Raggi, in cui il Comitato chiedeva alla Corte di effettuare delle indagini sui danni erariali provocati da vent’anni di detenzione precaria (e gratuita) di 13,5 ettari di Caffarella da sgomberare.


A tre anni di distanza, però, il Comitato non è ancora stato convocato per discutere la documentazione prodotta, né i dirigenti e i funzionari delle amministrazioni coinvolte sono stati chiamati a rispondere delle inadempienze ventennali.


Il procedimento, pur formalmente aperto con Istruttoria n. 00101/2022, ad oggi sembra giacere sulla scrivania della Dott.ssa Eleonora Lener, Sostituto Procuratore della Corte dei Conti-Procura Regionale Lazio.


Lo sgombero atteso da 20 anni


Le aree di cui si parla nell'esposto occupano un totale di 13,5 ettari del Parco della Caffarella e si affacciano nel primo miglio della via Appia Antica, da luglio 2024 sessantesimo patrimonio Unesco d'Italia.


Ad oggi queste aree sono occupate dagli ex proprietari, divenuti "detentori precari" nel 2007 dopo l'esproprio del 2005 della giunta Veltroni, eppure mai mossi da lì. Non risulta, dalle documentazioni raccolte dal Comitato, che gli stessi paghino l'affitto delle suddette aree, con l'aggravante che in uno dei casi è presente anche un'attività commerciale e in un altro un pascolo abusivo.


Con questa ulteriore iniziativa, il Comitato spera di smuovere per il futuro della Caffarella una Corte dei Conti che ad oggi «ignora l'esposto e alimenta l’immobilismo dell’amministrazione», si legge nel testo dell'email.

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