Estensione della Ztl: i commercianti contestano il piano di mobilità natalizio e giubilare
Aggiornamento: 16 dic 2024
Dal 2019, i numeri parlano di circa 20mila esercizi commerciali e 5mile imprese artigiane andate perdute nella Capitale. Una crisi che, secondo le associazioni di categoria, è amplificata da decisioni come l’estensione della Ztl

L’estensione della fascia oraria della ZTL Centro Storico e Tridente (A1) di Roma, decisa dall’amministrazione capitolina per il periodo natalizio e l’inizio dell’anno giubilare, ha scatenato le proteste delle principali associazioni di categoria. Il provvedimento, attivo dal 7 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, prevede la chiusura della Ztl dalle 6:30 alle 20 (invece che alle 18), inclusi sabati e festivi, con l’unica eccezione del giorno di Natale.
Commercianti, un settore in crisi
Il piano, volto a migliorare la vivibilità del centro storico, preoccupa i commercianti che temono un’ulteriore riduzione delle presenze. Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti si sono riunite per elaborare una strategia comune. Primo obiettivo: richiedere un confronto con l’amministrazione capitolina e il sindaco Roberto Gualtieri per discutere di mobilità e tutela delle imprese nel centro storico.
Dal 2019, i numeri parlano di circa 20mila esercizi commerciali e 5mile imprese artigiane andate perdute nella Capitale. Una crisi che, secondo le associazioni di categoria, è amplificata da decisioni come l’estensione della Ztl, che rischiano di penalizzare ulteriormente il piccolo commercio.
Ztl, le proteste delle associazioni di categoria
Antonio Fainella, segretario di Confartigianato Lazio, ha denunciato la mancanza di dialogo con il Comune: «Non siamo mai stati convocati dal sindaco per discutere del bilancio di Roma Capitale. È fondamentale avviare un confronto serio per pianificare il futuro del centro storico».
Anche Bertoni di Federmoda ha espresso il proprio dissenso: «L’assessore Patanè non ci ha dato la possibilità di dialogare. La sua gestione sembra mirare a desertificare il centro storico. Le attività di qualità stanno chiudendo e, da settembre, abbiamo vissuto numerosi weekend di scioperi».
Federico Mondello, presidente di Cna Roma, ha sottolineato l’urgenza di un tavolo di concertazione: «Il commercio sta affrontando un periodo storico particolare e manca una strategia condivisa con l’amministrazione».
Infine, Giammaria di Confesercenti ha puntato il dito contro l’assenza di controlli nel centro storico:«Nel centro ci sono migliaia di attività abusive che vendono prodotti contraffatti. Il degrado è fortissimo e non ci sono controlli da parte della polizia».
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