Emergenza abitativa, l’Onu accusa l’Italia. Alleanza Abitanti e Unione Inquilini: «Basta sfratti senza alternative»
- Edoardo Iacolucci
- 1 giorno fa
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Emergenza abitativa, l’Onu accusa l’Italia: Roma sotto i riflettori internazionali

L’emergenza abitativa che da anni attraversa la Capitale conquista ora anche la scena internazionale. L’Onu ha puntato il dito contro il Governo italiano con una lettera durissima: secondo cinque Relatori speciali delle Nazioni Unite, l’Italia ha violato gli obblighi giuridici internazionali sul diritto alla casa, definendo sette recenti casi di sfratto eseguiti a Roma come «illegali» e denunciando un «preoccupante e deliberato disprezzo» delle misure cautelari imposte dal Comitato Onu.
Sette casi a Roma, ma è un’emergenza strutturale
I sette casi oggetto della comunicazione Onu riguardano persone anziane, malate, migranti e truffate. Avevano presentato ricorso al Comitato Onu per i diritti economici, sociali e culturali, che aveva chiesto la sospensione degli sfratti e l’assegnazione di un’abitazione alternativa adeguata. L’Italia ha ignorato tali richieste.
Cesare Ottolini, coordinatore globale dell’Alleanza Internazionale degli Abitanti, afferma:
«È un ulteriore, preciso e fortissimo atto d'accusa al Governo italiano per la violazione del diritto alla casa stabilito dal Patto Internazionale ratificato dall’Italia».
Alle sue parole si aggiungono quelle di Silvia Paoluzzi, segretaria nazionale dell’Unione Inquilini:
«Non si tratta solo di sette casi. Decine di ricorsi pendenti davanti al Comitato ONU mostrano che siamo di fronte a una crisi sistemica».
Roma città sotto pressione
I dati parlano chiaro: sono 20mila le famiglie romane in lista d’attesa per una casa popolare, e 5mila quelle in grave emergenza abitativa. L’assessore capitolino Tobia Zevi parla di uno «sforzo straordinario» messo in campo dal Comune, ma chiede al Governo «di fare di più».
La lettera dell’Onu viene definita «un documento prezioso dal punto di vista giuridico e culturale», perché sancisce che «il diritto a un alloggio dignitoso è un diritto umano».
Un attacco all’indipendenza della magistratura
I Relatori Onu puntano il dito anche contro la Presidenza del Consiglio, accusata di aver interferito con l’indipendenza dei giudici con il provvedimento CT 16061/2022, che invita i tribunali a considerare non vincolanti le richieste di sospensione del Comitato Onu. Una scelta che, secondo Ottolini e Paoluzzi, «viola ulteriormente le garanzie di ricorso e alza i costi processuali per le persone sotto sfratto».
Dal Campidoglio, la capogruppo Pd Valeria Baglio e il presidente della commissione Patrimonio Yuri Trombetti hanno parlato di una «ferita sociale» che Roma è costretta ad affrontare «in solitudine»: «Ogni giorno, nella nostra città, vengono calpestati i diritti fondamentali di tante persone in difficoltà, costrette a lasciare la propria casa senza alternative dignitose».
Dall'Onu, una questione anche diplomatica
I Relatori Onu chiedono ora risposte precise al Governo: quali misure per garantire una casa alternativa agli sfrattati? Quanti sfratti sono stati eseguiti dal 2020? Quali sostegni per prevenire la morosità? Ma soprattutto: l’Italia intende ancora rispettare i trattati internazionali che ha sottoscritto?
Il mancato rispetto delle richieste Onu, avvertono i Relatori, sarà riportato nel prossimo Rapporto annuale al Consiglio Onu sui Diritti Umani, dove l’Italia si è candidata per il triennio 2026-2028. Una candidatura oggi «offuscata da pesanti critiche», che rischia di compromettere la credibilità internazionale del nostro Paese.
Intanto, Alleanza Internazionale degli Abitanti e Unione Inquilini lanciano un appello alle organizzazioni sociali e sindacali per rafforzare la mobilitazione:
«Sfratti zero, ricorsi, diffide e azioni legali. La casa non è una merce, è un diritto umano».
E Roma è il campo principale di questa battaglia.