Diritto alla casa, Gualtieri: «Servono deroghe al patto di stabilità come per la difesa»
- Titty Santoriello Indiano
- 31 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Nella Capitale saranno realizzate 30mila case a canone agevolato nei prossimi 10 anni. L'annuncio nel corso della conferenza internazionale «All we need is home» organizzata dall'assessore alle Politiche abitative Tobia Zevi. Obiettivo: avviare una politica comune europea sul tema dell’emergenza abitativa.

A Roma saranno realizzate 30mila case a canone agevolato nei prossimi 10 anni. Lo ha annunciato il sindaco Roberto Gualtieri durante la conferenza internazionale «All we need is home» che luned' 31 marzo ha riunito al palazzo delle Esposizioni i rappresentanti di varie città per avviare una politica comune europea sul tema dell’emergenza abitativa.
Le proposte dei sindaci
Se Roma sta acquistando nuove case popolari e sta attivando vari progetti di rigenerazione urbana per ampliare l'offerta delle abitazioni sociali, la Capitale avrebbe bisogno di 70mila immobili in 10 anni per fronteggiare l'emergenza abitativa. Una situazione comune alle grandi città europee che ha spinto alcuni sindaci a riunirsi nel gruppo di lavoro «Mayor for housing». Utilizzare i ribassi d’asta del Pnrr e le risorse non spese dei fondi strutturali sono alcune delle proposte che i sindaci consegneranno alla Commissione europea. Oltre a questo «chiediamo risorse in deroga al patto di stabilità», ha detto Gualtieri: «Se si può fare per la difesa si può fare anche per la casa», ha aggiunto.
Case a canone agevolato in tutti gli interventi di riqualificazione urbana
Intanto in Campidoglio è pronta una delibera firmata dall'assessore al Patrimonio alle politiche abitative Tobia Zevi e dall'assessore all'urbanistica Maurizio Veloccia che propone «un lavoro enorme di ricognizione di tutti gli spazi oggi esistenti, per la realizzazione di 30mila alloggi ers (edilizia residenziale sociale, ndr) nei prossimi 10 anni», ha precisato Gualtieri. Le future case «fanno parte di una serie di interventi di riqualificazione urbana e rigenerazione», ha spiegato il sindaco secondo cui «in tutti i piani urbanistici che verranno sbloccati ci sarà una fetta significativa di edifici a canone agevolato».
Zevi: «Utilizzare i fondi non spesi e programmare il futuro»
«Le città europee vogliono essere protagoniste di un nuovo grande piano europeo per la casa», ha dichiarato l'assessore Zevi evidenziando gli obiettivi della conferenza. «Bisogna immaginare una prospettiva a breve termine, per quanto riguarda i fondi non spesi degli attuali
programmi» europei. «Poi - ha aggiunto - serviranno, invece, i fondi del 2028-2034 attraverso una
ampia programmazione, che va dal costruire nuove case al rigenerare gli immobili e naturalmente anche fornire strumenti di welfare abitativo». Nel corso dell'incontro è stata, inoltre, distribuita la pubblicazione dell'assessorato al Patrimonio «Per la dignità dell'abitare» che sintetizza gli interventi di manutenzione che il Comune ha realizzato nel 2024: «Fare o non fare una piccola riparazione può rappresentare per una famiglia vivere meglio o peggio», ha concluso Zevi.
La vicesindaca di Barcellona: «Aumentare l’offerta e abbassare il prezzo degli affitti»
Tra i rappresentanti internazionali è intervenuta la vicesindaca di Barcellona Laia Bonet impegnata nella regolamentazione dell’overtourism e nelle politiche che limitano gli affitti brevi per garantire il diritto alla casa: « Abbiamo recuperato 10 mila appartamenti che metteremo a disposizione per l'acquisto al fine di incentivare chi vuole vivere a Barcellona», ha detto Bonet a la Capitale. «Così potranno venire a vivere a Barcellona 25mila persone stabilmente», ha aggiunto. «Con questa iniziativa vogliamo aumentare l’offerta e abbassare nel contempo anche il prezzo degli affitti», ha concluso la vicesindaca.