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Edoardo Iacolucci

Edicole in crisi a Roma, gli edicolanti: «In coma farmacologico. Ma ci difendiamo»

Nel 2024, le vendite medie giornaliere attraverso le edicole sono scese per la prima volta sotto il milione di copie, attestandosi a 942mila, con una contrazione del 27 per cento rispetto al 2021. Ecco le voci degli edicolanti della Capitale

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Edicola «Volta Pagina» a via San Francesco a Ripa

«Io prendo, Repubblica». «Per me Diva e Donna». «Corriere della Sera, grazie». Le edicole aprono ogni giorno le saracinesche come il sole che albeggia. Ma a farlo sono sempre di meno, a Roma come nel resto d'Italia.

Un periodo difficile da ormai un decennio. Una costante riduzione delle vendite di quotidiani attraverso l'attività, con una flessione media del 10 per cento annuo negli ultimi anni.


Nel 2024, le vendite medie giornaliere attraverso le edicole sono scese per la prima volta sotto il milione di copie, attestandosi a 942mila, con una contrazione del 27 per cento rispetto al 2021.

Lo scrive in un dettagliato report, Leo Simi nella sua newsletter su Substack, «Mediastorm».


L'edicola rimane comunque il canale principale per la vendita di copie cartacee, rappresentando il 69 per cento del totale nel 2024, ma il suo peso è in costante diminuzione: era il 75 per cento nel 2021. Se nel prossimo triennio il trend rimarrà costante con questo tasso di decrescita, nel 2027 le copie cartacee vendute dall’intero aggregato a prezzo intero scenderanno sotto quota 700mila. E potrebbero essere 500mila alla fine del decennio (stesso numero di copie vendute dal Corriere della Sera, unicamente, nel 20o4).

Senza interventi strutturali significativi, in sintesi, la perdita di vendite tramite edicole potrebbe accelerare una crisi irreversibile del mercato della stampa cartacea in Italia entro pochi anni.


Edicola "Volta Pagina", a Trastevere: «Lo stato delle edicole è in coma farmacologico»

Massimo dell'edicola «Volta Pagina»

«Lo stato delle edicole è in coma farmacologico - spiegano Massimo e Mariella della storica edicola "Volta Pagina" via San Francesco a Ripa, Trastevere. Ormai è così da un po' di tempo. Fortunatamente, questo è un quartiere in cui c'è uno zoccolo duro di anziani che comprano il giornale per è una situazione molto difficile perché è come una attività normale. Le spese sono tante, la situazione non è delle più rosee - commenta Massimo. Finché si potrà resistere e resisteremo. Ora arriva il Giubileo, speriamo che arrivino turisti e che la situazione vada meglio».

In risposta al calo delle vendite di giornali molte edicole vendono altri prodotti e servizi.

«Vediamo anche ricariche e inizializzazioni delle schede telefoniche, bollettini, piccoli giochi, ma per le spedizioni, come Vinted e Amazon siamo troppo piccoli non c'è spazio. La situazione è abbastanza difficile».


Edicola Mariani, Prati: «La crisi c'è ma ci difendiamo»

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Giorgio Mariani «Edicola Mariani»

In zona Prati, a viale Carso 96 c'è Giorgio Mariani, che gestisce l'omonima edicola: «Le vendite sì, chiaramente sono calate con l'avvento dell'internet però ci sono tanti altri collaterali. Abbiamo deciso di fare servizio di ricezione pacchi, fornitura pacchi, con inPost, Amazon, Bartolini, e cosi via ed è un servizio che porta persone in edicola, che è l'importante».


«Fermo point» e «inpost» fanno guadagnare 0,50 euro per pacco, Bartolini 0,30 euro infine Amazon 0,20 euro, ma con un flusso costante.

Nel mese scorso Giorgio Mariani ha visto transitare nella sua edicola ben 798 pacchi: «È arrivato ieri il report. Considerando chiusura di 10 giorni è un ottimo risultato. Ottocento persone sono venute qui». L'edicola Mariani è una delle prime tre in Italia che nel 2015 ha aderito al sevizio pacchi. Questo servizio crea poi effetti collaterali: «Magari una vendita in più - continua Giorgio -, poi ci sono magari carte Pokémon, giochi, e così via. È cambiato il lavoro, bisogna un po' adeguarsi».


Anche secondo Giorgio Mariani conta la zona in cui si è: «ormai le notizie le trovi da basta che accendi telefonino e le trovi dappertutto, però magari in qualche zona un po' più facile, qualche zona un po' più difficile. In zone centrali dove c'è gente che magari in media è più colta o più ricca non si nega il giornale, anzi magari ne prende anche più di uno. Chi sta in zone un po' più periferiche subisce delle difficoltà maggiori. Però comunque è un settore in crisi, l'editoria. Ma ci difendiamo».


Il “Second Hand" (il mercato dell'usato) può valere per un edicola quindi un giro d’affari che può valere in alcuni periodi intorno anche ai 300, 400 euro, ma non tutti riescono a gestirlo, perché gli spedizionieri richiedono un minimo di ore per poter aderire al servizio e alcuni non hanno personale per farlo, e aprendo alle 5 di mattina chiudono poi a metà pomeriggio.


Edicola Danilo, a piazza Euclide

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Danilo, piazza Euclide

«Le edicole sono nettamente in difficoltà. Bisognerebbe rivedere il sistema di distribuzione, tasse e altre».

Per quanto riguarda la gestione dei pacchi e la spedizione invece molti non riescono: «Io qui sono da solo - racconta Danilo nella sua edicola a piazza Euclide, ai Parioli -, quindi non riuscirei a seguire tutto io. Prima potevi seguire più attività ora invece non ci si riesce».

Sulla distribuzione scricchiolante: «Ad esempio la Panini ci ha scelto come punto esclusivo dove mandano prodotti particolari, ma non si vedono ancora. Ad esempio la signora li voleva ma ancora non ci sono...».




Edicola a Largo Beltramelli: «Ti devi reinventare»

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Ionela, Edicola Largo Beltramelli

Nel quartiere Tiburtino, a Largo Beltramelli, piazzale dedicato al celebre giornalista e scrittore di certo un'edicola può mancare, ma anche qui.i problemi persistono: «Ti devi reinventare tanto e riuscire a superare i periodi. Conoscendo quello che fai e farlo al meglio. E compensare con il giornale, quello che si può fare su internet. Il giovane dipende da chi ha tramandato la famiglia e le abitudini. Un approccio che tu devi avere già. Chi studia ci tiene ancora al giornale alle notizie e ale cartaceo. Poi comprano anche la rivista di intrattenimento»


Ionela gestisce anche i pacchi che transitano nella sua edicola: «È cio che l'edicolante fa di più, aiuta a sostenere questo tipo di attività».


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