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La Curva Nord in protesta ai Fori Imperiali: nuovo stadio e futuro del club tra le richieste dei tifosi

  • Giacomo Zito
  • 6 ore fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Un mercato bloccato, il ricordo di una stagione deludente e una gestione societaria considerata inappropriata sono i temi che i tifosi biancocelesti hanno portato con cori e bandiere sotto al Campidoglio

manifestazione lazio via fori imperiali
La manifestazione dei tifosi della Curva Nord a via dei Fori Imperiali (La Capitale)

La «politica lo ha messo, ora lo tolga». Con questo messaggio i tifosi della S.S. Lazio, guidati dalla Curva Nord, si sono dati appuntamento nel tardo pomeriggio di martedì 15 luglio per chiedere un intervento della politica sulla società sportiva, partendo da quella capitolina. Sul piatto delle richieste la cacciata dell'attuale presidenza e delle rassicurazioni sul progetto dello stadio Flaminio.


All’appello lanciato dalla Voce della Nord hanno risposto migliaia di tifosi scesi in piazza contro quella che scrivono essere una «gestione societaria che sta svalutando un patrimonio cittadino come la S.S. Lazio». In via dei Fori Imperiali si sono viste tante bandiere, da quelle dedicate al leader della Nord ‘Diabolik’ ai diversi vessilli in rappresentanza dei gruppi di tifoserie che animano la curva. Nel corso della protesta, quindi, una delegazione è stata accolta da alcuni rappresentanti del Comune con cui si è discusso in particolare sul futuro del Flaminio.


Il futuro dello Stadio Flaminio e della S.S. Lazio

Accolta una delegazione in Campidoglio, nei palazzi del potere cittadino si è discusso circa la necessità della Curva di avere una rassicurazione sulla proposta fatta dal presidente della società, il senatore di Forza Italia Claudio Lotito, e sulle novità del progetto. Lo Stadio Flaminio è ad oggi fermo e in uno stato di abbandono e degrado. 


La Roma Nuoto aveva presentato un progetto per la sua riqualificazione che prevedeva la creazione di un impianto multi-servizi con piscine e campi da padel. La giunta comunale prima e l'aula Giulio Cesare dopo, però, lo aveva bocciato per preservare la vocazione del Flaminio di «grande impianto sportivo». 


Nel frattempo, era giunto un dossier con una controproposta sul futuro del Flaminio presentata da Claudio Lotito. In 500 pagine la società calcistica si diceva sostanzialmente pronta a sostenere parte dei costi di restaurazione per soddisfare quei requisiti voluti dalla giunta e trasformare il Flaminio nella nuova casa della S.S. Lazio.


Quanto ci fosse di serio in questa proposta è però la questione che ha animato le preoccupazioni della tifoseria biancoceleste. Dopo la presentazione ufficiale, infatti, il Campidoglio aveva chiesto delle precisazioni a Lotito, ad oggi ancora non arrivate. Lo stesso assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda, Alessandro Onorato, era tornato sul tema il 13 giugno: «Il presidente Lotito è stato molto chiaro sulla sua volontà e noi come amministrazione vogliamo portare avanti procedure trasparenti e rapide», commentava Onorato a margine della presentazione dei Wembrace Games.


Ad animare gli animi biancocelesti ci aveva quindi pensato anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Aula Giulio Cesare Giovanni Quarzo, intervenuto a seguito della bocciatura del progetto della Roma Nuoto. Secondo il suo parere, infatti, il dossier sarebbe «il solito bluff che fa Lotito. Perché a oggi c'è solo un render e non un progetto completo». Nelle parole di Quarzo non trapelava allora ottimismo: «Tra qualche mese non avremo l'una né l'altra cosa prendendoci la responsabilità di continuare a lasciare nel degrado lo stadio Flaminio». 


In questa situazione, la Roma Nuoto non è comunque rimasta a guardare. L’associazione ha depositato a inizio luglio al giudice amministrativo ben 22 pagine di ricorso per chiedere l’annullamento della delibera dell’assemblea capitolina per ragioni procedurali oltre che politiche.


A favore di una spinta per trovare dei fondi utili a Lotito si è quindi espresso anche il presidente della Commissione Antidoping FIGC Giuseppe Capua. In una nota diramata il 14 luglio, il professore richiama con forza l’attenzione sulla necessità di intervenire tempestivamente per recuperare un impianto «simbolo dello sport e dell’architettura italiana». Dal suo punto di vista è dunque necessario intervenire entro ottobre 2026 per portare il Flaminio tra le cinque priorità per altrettanti impianti da candidare per gli Europei di calcio 2032, che verranno ospitati da Italia e Turchia. 


Oltre allo Flaminio: i problemi della società sportiva

Se il Flaminio è campo di discussione tra la tifoseria e l’amministrazione comunale, per i biancocelesti la questione riguarda anche più ampiamente la gestione della società sportiva per cui si chiede infine il sollevamento dell'incarico al suo presidente, Claudio Lotito.


A oggi la S.S. Lazio ha infatti dovuto bloccare il proprio mercato estivo per non aver rispettato tre parametri stabiliti dalla Figc che valgono l’ammissione alle campagne trasferimenti. Si tratta, nel dettaglio, dell’indice di liquidità (ovvero la capacità dell’azienda di far fronte ai debiti a breve termine usando le proprie risorse a breve termine), il costo del lavoro allargato (ovvero il grado di dipendenza dai debiti rispetto alle proprie possibilità e il livello di indebitamento (ovvero quanto pesa il costo del lavoro rispetto ai ricavi totali).


«Non esiste alcun motivo di preoccupazione. La S.S. Lazio dispone di risorse proprie e di una struttura gestionale consolidata» aveva comunicato in merito la società. Risorse che però al momento non sembrano arrivare. Il risultato potrebbe comportare uno sfoltimento della rosa, mantenendo però i nomi più solidi.


Nel cuore dei tifosi rimane intanto il ricordo di una stagione deludente, chiusa con l’uscita da ogni competizione europea per la stagione 2025/26. Nel frattempo, poco più a est rispetto al Flaminio, i cugini ed eterni rivali attendono con ansia l’approvazione definitiva del progetto per la costruzione dello stadio di proprietà dell’A.S. Roma mentre la curva si gode la partecipazione alla seconda più importante competizione europea.

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