Roma, 31 ottobre 2025
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È tornata l’ora solare: si dorme un’ora in più ma a che costo? Ecco i dati sul risparmio e le nuove proposte di abolizione

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre le lancette sono tornate indietro di un’ora. Risparmi per 90 milioni di euro. Sánchez rilancia lo stop al cambio d’ora.

di Leonardo Campara ULTIMO AGGIORNAMENTO 4 giorni fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025 è tornata l’ora solare. Alle 3:00 del mattino le lancette sono state spostate un’ora indietro, tornando alle 2:00. Da oggi si dormirà quindi un’ora in più, ma le giornate appariranno più corte: farà buio prima la sera, ma il sole sorgerà un po’ prima al mattino.

Il passaggio all’ora solare segna la fine dei sette mesi di ora legale iniziati lo scorso marzo, introdotti per sfruttare meglio la luce naturale e contenere i consumi energetici.

Risparmi per oltre 90 milioni di euro

Secondo i dati diffusi da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, nei mesi di ora legale l’Italia ha registrato un risparmio di circa 310 milioni di kWh, pari a oltre 90 milioni di euro in bolletta.

Un risultato significativo, che ha permesso anche di evitare l’emissione di circa 145.000 tonnellate di CO₂ in atmosfera.

Dal 2004 a oggi, l’adozione dell’ora legale ha fatto risparmiare al Paese complessivamente oltre 12 miliardi di kWh, corrispondenti a circa 2,3 miliardi di euro.

Un’abitudine che l’Europa non riesce a cambiare

Il tema dell’ora legale resta però aperto a livello europeo. Già nel 2018, la Commissione europea aveva proposto di abolire il doppio cambio d’ora annuale, lasciando a ogni Stato la libertà di scegliere un orario fisso – solare o legale – per tutto l’anno.

Nonostante il voto favorevole del Parlamento europeo nel 2019, la misura è rimasta bloccata, perché gli Stati membri non sono riusciti a trovare un accordo comune.

La proposta del premier spagnolo Sánchez

A rilanciare la discussione, nelle ultime settimane, è stato il premier spagnolo Pedro Sánchez, che ha annunciato l’intenzione di spingere l’Unione Europea a eliminare il cambio d’ora entro il 2026.

Secondo Sánchez, il passaggio tra ora solare e legale «non garantisce più risparmi energetici reali e altera i ritmi biologici dei cittadini», generando disturbi del sonno e stress.

La Spagna, ha spiegato, è pronta a proporre una linea comune in sede europea per stabilire un’ora fissa valida tutto l’anno.

Cosa cambia per i cittadini

Nell’attesa di una decisione definitiva da Bruxelles, anche quest’anno gli italiani dovranno ricordarsi di spostare manualmente le lancette di orologi e sveglie non digitali. Smartphone e computer, invece, aggiorneranno automaticamente l’orario.

L’ora solare resterà in vigore fino a sabato 28 marzo 2026, quando tornerà l’ora legale. Fino ad allora, le giornate saranno più brevi, ma la mattina si guadagnerà un’ora di luce in più.


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