
È partito da piazza Vittorio Emanuele II il corteo organizzato dalla Cgil in occasione dello sciopero generale di oggi contro la legge di Bilancio. La manifestazione romana, prevista con arrivo ai Fori Imperiali, si inserisce nella mobilitazione nazionale di 24 ore che coinvolge tutti i settori, pubblici e privati, con servizi minimi garantiti ed esclusione del trasporto aereo.
Fin dalle 9 la piazza era gremita, tra bandiere rosse, musica e gli slogan che accompagnano la protesta. In apertura della manifestazione hanno preso la parola i lavoratori del Lazio in mobilitazione, dai ricercatori del Cnr agli addetti coinvolti nella vertenza Gucci. In testa al corteo uno striscione rosso con la scritta «Soldi per i salari, non per gli arsenali. Sciopero generale per cambiare la manovra del governo». Esposto anche un messaggio in memoria di Octav Stroici, l’operaio morto poco più di un mese fa nel crollo parziale della Torre dei Conti: «Tre cose devono scendere: le bollette, il caro vita, gli over 60 dai ponteggi».
In piazza sono presenti anche molti studenti delle scuole superiori romane, con il cartello «Cambiamo tutto. La scuola di cura». Diversi gli slogan mostrati dai manifestanti: «I salari solo in Italia non crescono» e «Tre euro in meno di Irpef. Neanche la colazione al bar e lo chiamano aumento». Un altro cartello recita: «897 morti sul lavoro non è un weekend lungo, ma una responsabilità». Non mancano striscioni di solidarietà alla Palestina: «Al fianco del popolo palestinese», si legge su un grande telo bianco.
Il corteo si muove da via dello Statuto per attraversare via Merulana, via Labicana e piazza del Colosseo, fino a raggiungere via dei Fori Imperiali, all’altezza di via del Tempio della Pace. Nell’area limitrofa alla Torre dei Conti è previsto il comizio finale, durante il quale interverrà uno dei colleghi feriti e sopravvissuti al crollo che costò la vita a Stroici.
La Cgil protesta contro una manovra giudicata «ingiusta» e chiede aumenti salariali e previdenziali, il blocco dell’innalzamento dell’età pensionabile, il contrasto alla precarietà, una riforma fiscale equa e progressiva, il no al riarmo e maggiori investimenti in sanità, istruzione e politiche industriali e del terziario. In tutta Italia sono previsti cortei e presìdi da Genova a Napoli, da Ferrara ad Ancona, fino a Cagliari e Bari.
La giornata comporta disagi nel trasporto pubblico locale, con stop di 24 ore e fasce di garanzia variabili da città a città. A Roma il personale Atac è esentato. Nel trasporto ferroviario l’astensione riguarda il personale addetto alla circolazione, dalle 00.01 alle 21, con garanzie nelle fasce 6-9 e 18-21 per il servizio regionale e la conferma dei treni a lunga percorrenza previsti dagli accordi. Fermi anche i settori legati alla logistica, ai porti, al trasporto merci, ai taxi, all’autonoleggio, agli impianti a fune, al soccorso stradale e agli appalti ferroviari, con servizi essenziali garantiti secondo le norme vigenti.
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