Roma, 14 ottobre 2025
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Via Braccianese, il XV municipio approva la risoluzione di Forza Italia per chiedere la sospensione dei lavori del metanodotto Snam

Peschiaroli e Mocci: «Chiediamo chiarezza e sospensione dei lavori finché non saranno completate le verifiche»

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 4 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Il consiglio del XV municipio ha approvato la risoluzione presentata dai consiglieri di Forza Italia Stefano Peschiaroli e Giuseppe Mocci in merito ai lavori in corso lungo via Braccianese Claudia (al chilometro 5.310, poco distante dal consorzio dell'Olgiata) per la realizzazione del metanodotto «Allacciamento Roma biometano srl», opera promossa da Snam Rete Gas.

«Con questo atto – spiegano Peschiaroli e Mocci – chiediamo chiarezza e trasparenza su un intervento che presenta molte criticità. Abbiamo domandato alla Regione Lazio di verificare la regolarità delle autorizzazioni e, in assenza di proroghe o nuovi provvedimenti, di disporre l’immediata sospensione dei lavori. È un atto di responsabilità verso i cittadini e il territorio».

Le criticità esposte

Secondo i due consiglieri, i lavori sarebbero partiti oltre i termini previsti dall’autorizzazione regionale, mentre sulla società Roma Biometano S.r.l. pende un provvedimento di sospensione per abusi edilizi, adottato dalla Direzione tecnica del XV municipio con una determinazione del 29 luglio scorso. Inoltre, la variante progettuale attualmente all’esame della Città metropolitana di Roma potrebbe comportare ulteriore consumo di suolo e una riduzione delle aree dell’Agro Romano.

«Il Municipio – concludono Peschiaroli e Mocci – chiede formalmente alla Regione di esercitare i propri poteri di autotutela, sospendendo l’opera fino al termine di tutte le verifiche amministrative e urbanistiche in corso. È una battaglia di buon senso e di tutela del territorio: non possiamo permettere che lavori di questo impatto proseguano senza un quadro autorizzativo chiaro e aggiornato».

Il testo della risoluzione approvata dal XV municipio

L’opera, come sottolineato nel testo, è stata autorizzata con una determinazione regionale del 14 maggio 2024 emanata dalla direzione regionale Ambiente, cambiamenti climatici, transizione energetica e sostenibilità – parchi della Regione Lazio. I lavori, iniziati il 29 settembre 2025, dovrebbero concludersi entro il 31 ottobre 2025, ma hanno già comportato rallentamenti alla viabilità locale.

Il testo approvato dal municipio sottolinea che, secondo quanto riportato nel provvedimento regionale, i lavori avrebbero dovuto iniziare entro dodici mesi dalla pubblicazione sul Burl (il bollettino ufficiale della Regione Lazio) e concludersi entro ventiquattro mesi successivi: la tempistica farebbe quindi presumere un avvio fuori termine rispetto all’autorizzazione rilasciata.

Due elementi rilevanti

Inoltre, la società Roma Biometano srl, a seguito del ritrovamento di reperti archeologici durante gli scavi, ha presentato alla Città metropolitana una nuova richiesta di variante al progetto originario, già modificato una prima volta. Nel testo della risoluzione si evidenziano due elementi rilevanti: da una parte il fatto che il XV municipio ha riscontrato abusi edilizi presso l’area di proprietà di Roma Biometano, constatando interventi «in totale difformità dal titolo abilitativo». Per questo, il 29 luglio 2025 è stato emanato un provvedimento di sospensione che bloccava «ogni ulteriore attività edilizia».

Dall'altra parte la variante urbanistica richiesta dalla società – formalmente qualificata come «non sostanziale» – comporterebbe invece, se approvata, un maggiore utilizzo del suolo e una ulteriore riduzione delle aree agricole dell’Agro Romano.

Le richieste del municipio

Alla luce di queste circostanze, il XV municipio ha deliberato di chiedere al presidente di verificare presso la Regione Lazio l’eventuale esistenza di proroghe concesse alla Snam e, in caso contrario, sollecitare la sospensione immediata dei lavori. Di invitare la Regione Lazio ad adottare, in autotutela, un provvedimento urgente di sospensione della determinazione regionale, almeno fino al completamento dell’istruttoria sulla variante. Di trasmettere alla Regione e alla Città metropolitana di Roma Capitale la determinazione che documenta gli abusi edilizi accertati, per consentire una valutazione completa delle circostanze. E infine di promuovere la tutela dell’interesse pubblico e ambientale in un’area già sensibile dal punto di vista paesaggistico e archeologico.

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