Roma, 4 dicembre 2025
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Dl Anticipi, via libera della Commissione: stop alla Gestione commissariale del debito di Roma

Approvati 548,2 milioni per la chiusura del debito storico. Fratelli d’Italia attacca: «Ora Gualtieri abbassi l’Irpef». Il sindaco: «Risultato comune, nei prossimi mesi la quantificazione delle risorse»

di Camilla PalladinoULTIMO AGGIORNAMENTO 4 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Via libera al dl Anticipi. La Commissione Bilancio della Camera ha approvato il decreto-legge con misure urgenti in materia economica che dalla serata di mercoledì 3 dicembre è pronto per l’approdo in aula. L’esame dell’assemblea inizierà nel pomeriggio del 9 dicembre, prima del passaggio al Senato: il provvedimento dovrà essere approvato definitivamente entro il 28 dicembre. Nel testo rientrano anche 1,8 miliardi destinati a Rfi per interventi di manutenzione straordinaria e norme sull’aumento dell’imposta di soggiorno.

Stop alla Gestione commissariale di Roma Capitale

La notizia più importante per la Capitale, tuttavia, è che fra le modifiche approvate figura l’emendamento che autorizza la spesa di 548,2 milioni di euro per la chiusura della Gestione commissariale del debito storico di Roma Capitale. La cifra comprende 48,2 milioni per il rimborso finale del debito finanziario trasferito al Comune e 500 milioni per definire i contenziosi ancora aperti.

L’intervento è accompagnato da una programmazione pluriennale sul Fondo di solidarietà comunale: 10 milioni nel 2030, 30 milioni l’anno dal 2031 al 2047, 28,2 milioni nel 2048, anno previsto per la conclusione del piano.

Fd’I: «Ora il sindaco abbassi l’Irpef: non ci sono più alibi»

I deputati di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini e Marco Perissa, insieme al capogruppo capitolino Paolo Quarzo, rivendicano la paternità politica dell’operazione e sollecitano il Campidoglio a ridurre subito l’addizionale Irpef. «Ora Gualtieri abbassi l’Irpef ai cittadini: non ci sono più alibi. La vicenda iniziata nel 2008 con oltre 22 miliardi di euro di passivo ha gravato per anni sui romani con tasse aggiuntive e sacrifici che oggi possono finalmente essere superati», sostengono.

Fd’I ricorda inoltre che, venuto meno il debito straordinario, l’addizionale comunale allo 0,9 per cento – una delle due componenti del piano di rientro, insieme alla sovrattassa sui diritti d’imbarco di Fiumicino e Ciampino – «non ha più giustificazione». Da qui la richiesta al sindaco: «Continuare a tenere l’Irpef al massimo sarebbe un ingiustificabile balzello». E concludono i deputati: «Abbiamo chiuso il debito e messo in sicurezza i conti. Ora Roma deve tornare a crescere e i cittadini devono pagare meno tasse. Gualtieri non ha più alibi».

Gualtieri: «Risultato di collaborazione con il governo. A breve le stime per ridurre le addizionali»

Il sindaco Roberto Gualtieri parla di un «risultato importante per tutti», sottolineando il lavoro congiunto tra Roma Capitale e l’esecutivo dopo l’introduzione, a dicembre 2023, del meccanismo per quantificare il debito residuo. «Le risorse totali già disponibili erano più che sufficienti per la chiusura – spiega – dato che fin dall’istituzione della Gestione commissariale lo Stato e Roma Capitale concorrono al pagamento del debito rispettivamente con 300 e 200 milioni di euro derivanti dall’addizionale straordinaria Irpef dello 0,4 per cento e da una quota dell’addizionale aeroportuale».

Gualtieri ricorda che, per rendere possibile una chiusura immediata, era necessario definire un meccanismo di anticipazioni di cassa, che nei prossimi mesi consentirà di aggiornare il piano di estinzione del debito e di quantificare le risorse residue, destinate alla riduzione delle addizionali comunali e all’alleggerimento del contributo statale.

Le altre misure: da Invimit al Policlinico Umberto I

Tra gli emendamenti approvati spicca anche l’autorizzazione al ministero dell’Economia ad acquistare quote dei fondi Invimit Sgr per un massimo di 170 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere la valorizzazione del patrimonio pubblico prevista nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029 e favorire la razionalizzazione degli immobili in uso alle amministrazioni.

Interventi anche sul fronte dell’edilizia sanitaria: viene disposto il trasferimento alla Regione Lazio di una porzione del compendio immobiliare del Policlinico Umberto I con vincolo perpetuo di destinazione ospedaliera pubblica. Contestualmente, la proprietà dell’ex ospedale Carlo Forlanini passa dalla Regione allo Stato.

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